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Meno possesso palla, un cross sulla testa di Bianchi e due vittorie

In una settimana una grande boccata di ossigeno per tutto l’ambiente granata.Si ristabilisce la posizione giusta per questa squadra che torna a lambire la parte sinistra della classifica.
Guido Regis

In una settimana una grande boccata di ossigeno per tutto l’ambiente granata. Si ristabilisce la posizione giusta per questa squadra che torna a lambire la parte sinistra della classifica. Sei punti e due vittorie con cinque gol all’attivo. Spero si sia notato che, non proprio come nel girone di andata contro l’Atalanta, la quale ci aveva letteralmente surclassati nel gioco, nel possesso palla e nelle occasioni da gol, uscendo poi pesantemente sconfitta, comunque anche in queste due ultime partite con squadre sulla carta più deboli, non è stato il possesso palla l’elemento determinante delle vittorie. Se andiamo più nello specifico anche il modello Ventura in attacco è stato utilizzato sostanzialmente per due reti, vale a dire la prima con il Siena e la seconda con il Pescara. Per il resto sono stati finalmente i cross dalla fascia ed il contropiede, utilizzando la velocità di Cerci, a consentire questo discreto numero di realizzazioni. A questo si aggiunge che magicamente la fortuna ci ha arriso nel rigore fallito da Rosina ( proviamo ad immaginarlo più maturo in questo undici granata ben più completo e solido del suo Toro prima maniera e forse ci innamoreremmo nuovamente di lui) e le giacchette nere hanno trattato il Pescara sostanzialmente come il Toro è stato trattato per almeno sette partite durante l’andata, perdendosi un “offside” di Santana ed espellendo per una seconda simulazione inesistente Weiss. Penso che se a Milano domenica sera ci sarà anche solo un arbitraggio imparziale, il Toro uscirà con dei punti. In ultimo annoto che Bianchi ha segnato sull’unico cross a lui offerto con il Siena e che a Pescara si è vinto senza Bianchi ed Ogbonna, vedendo subito in campo un buon Barreto ( Ventura fa giustamente fuoco con la legna che ha). Bene, tutto questo come sempre riporta l’attenzione ancora più pesantemente sulle vicende trite e ritrite del Toro, del calcio alla fine più parlato che giocato. Si discuterà nuovamente sulle future cessioni dei nostri capitani, magari si butterà dentro anche d’Ambrosio…. Ci sarà molto spazio questa settimana anche per le affermazioni vere quanto pittoresche di Pulvirenti nei confronti del boss della Rubentus, infastidito per non essere riuscito ad imporre una sua volontà, pur vedendo riconfermato alla Presidenza di Lega sempre una emanazione della sua limpida famiglia. Pochissimi invece continueranno a parlare di cose veramente serie, come quelle espresse in un articolo molto ben fatto, quanto stringato, comparso sulla Gazzetta dello Sport tre giorni fa, ove si descrive finalmente in modo semplice e libero qual è la chiave del successo sportivo, culturale ed economico delle squadre tedesche ed in particolare del Bayern Monaco. Io sono tra quei pochi che da qualche anno cerca di, come dire, spostare l’attenzione dei granata su questo, ma evidentemente fintanto che qualcuno non verrà a fregarci il primato di prima tifoseria ove si è sviluppato uno sparuto gruppo di “extraterrestri lungimiranti”, non ci muoveremo. Chiaramente lo faremo in ritardo, ma “nemo propheta in patria”, vero?     Guido Regis (foto dreosti)

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