Archiviate le feste di fine anno, fra pochi giorni ricomincerà il campionato e per il Toro si presenta subito una trasferta perlomeno insidiosa in quel di Catania, speriamo di portare a casa almeno un punticino che permetterebbe ai granata di aggirare la boa di metà campionato a 20 punti, in perfetta media promozione, è però assolutamente necessario non commettere passi falsi in quanto molto probabilmente da qui a fine campionato la differenza fra salvezza e retrocessione sarà determinata da una vittoria al posto di una sconfitta e viceversa. Quindi concentrazione massima. Ancora poche ore e verrà riaperto il calciomercato e questa sarebbe una buona occasione per rinforzare la squadra laddove è necessario, già da alcune settimane le voci hanno iniziato a rincorrersi, ed io da semplice tifoso quale sono, leggo sia le notizie che ci regalano gli amici della redazione sia quelle riportate dai vari organi d’informazione e come spesso succede in questi anni inizio a preoccuparmi un po’, ma soprattutto, a volte, non riesco a trovare una logica nelle scelte di mercato della nostra dirigenza. Premesso: a tutt’oggi stiamo parlando solamente di voci. Proviamo comunque a valutarle, ad una ad una, iniziando dalle eventuali cessioni. I vari De Feudis, Gorobsov, Migliorini, Agostini, Caceres non essendo mai scesi in campo, chi per un motivo chi per un altro, dovrebbero accasarsi in altre squadre, ma già sappiamo che non sarà così facile sbarazzarsi di tutti questi giocatori, considerando pure gli ingaggi di alcuni di loro, non particolarmente leggeri. Un discorso diverso lo merita Suciu in quanto reduce da un grave infortunio, il giovane rumeno ha assolutamente bisogno di giocare per ritrovare il ritmo partita e di conseguenza un prestito in serie B da qui a fine campionato sarebbe l’ideale, si parla insistentemente della Juve Stabia e la soluzione sarebbe perfetta, se non fosse che i campani giocano su di un campo sintetico e sappiamo bene come questi terreni, siano particolarmente rischiosi per chi soffre di infortuni muscolari e Sergiu di questo tipo di infortuni ne ha subiti parecchi, nella sua, fin qui breve, carriera. Stevanovic è caduto in disgrazia e di conseguenza, potrebbe essere ceduto, sebbene a me non sembri una cosa particolarmente intelligente. Capitolo attaccanti, leggere che Sansone debba cambiare aria, tenendo però Sgrigna in rosa, mi sembra un’assurdità che spero, venga smentita dai fatti. Diop ha richieste in serie B, e siccome qua da noi non gioca, sicuramente non gli farebbe male un’esperienza in cadetteria. Arriviamo quindi a Bianchi, vero e proprio must di ogni sessione di mercato, da qualche parte ho letto che il capitano sarebbe pronto a firmare in cinque minuti, peccato però che la forbice fra domanda ed offerta pare sia di 500.000 €, usando un po’ di fantasia posso immaginare che il giocatore chieda un milione all’anno mentre la società ne offra la metà, con tutto il rispetto e la simpatia che nutro per Rolando sto con la società, se vuole dimostrare una volta per tutte il suo attaccamento alla maglia granata, il nostro numero nove, firmi per una cifra pari al suo valore ed in linea con i contratti delle squadre di caratura medio bassa come il Toro. Ed eccoci alla voce acquisti, premesso che né Messi, né Cristiano Ronaldo, né tantomeno Xavi ed Iniesta sembra siano nel mirino di Cairo e Petrachi vediamo chi potrebbe arrivare al Toro in questo mercato di riparazione. Abbiamo letto e sentito di Donadel centrocampista quasi trentenne reduce da infortuni di natura muscolare che lo hanno costretto a rimanere fermo quasi per un anno e mezzo, da quanto trapela dovrebbe prendere il posto di Brighi, anch’esso reduce da un brutto infortunio. Temo che cambiando i fattori, il risultato continuerebbe ad essere il medesimo, che senso ha, secondo il mio modesto parere, prendere dei giocatori ‘rotti’ che tra l’altro hanno già abbondantemente iniziato la fase calante della loro carriera? Si parla di Olivera della Fiorentina, questo centrocampista classe ’83 gioca da parecchi anni in Italia, e qui da noi ha cambiato più squadre che calzini, transitando tra l’altro più volte da queste parti, essendo stato tesserato per l’altra squadra di Torino, su costui posso tranquillamente affermare che rappresenta proprio il tipo di giocatore che non vorrei mai vedere indossare la maglia granata: cattivo, antisportivo, testa calda nello spogliatoio, quindi per quanto mi riguarda Olivera resti pure dov’è! E poi c’è lui, il grande amore calcistico di Ventura, vale a dire Paulo Vitor Barreto, ventisettenne attaccante dell’Udinese, che dopo aver disputato buone stagioni col Bari, ha perso il suo smalto essendo stato pure lui, manco a dirlo, vittima di ripetuti e lunghi infortuni, tra l’altro, dal mese di agosto il suo nome è iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Bari per frode sportiva, nell’indagine relativa allo scandalo scommesse. Con tutte queste premesse ha davvero senso ingaggiare questo giocatore? Rimangono poi tutte quelle voci che lasciano il tempo che trovano e che possono essere più o meno attendibili. La mia sensazione è che da troppi anni il Toro non aggredisca il mercato, i giocatori che potrebbero davvero servire non vengono acquistati perché non si hanno o non si vogliono spendere i soldi necessari, non si ha nemmeno il coraggio di investire pesantemente sui giovani, ma si aspetta fino alla fine del mercato per ingaggiare calciatori in esubero da altre società, col rischio poi di spendere ancora di più. L’esempio di Agostini e Caceres è lampante, con quello che vengono a costare gli ingaggi di questi due giocatori si sarebbe potuto sicuramente trovare, nelle serie inferiori, un giovane di belle speranze. Da giovedì 3 gennaio sapremo se la nostra dirigenza avrà fatto tesoro degli errori passati, oppure se come temo, per noi tifosi del Toro, il mercato continuerà ad essere fonte di occasioni mancate. Beppe Pagliano Tweet to @beppepagliano
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MercaToro: voci, sogni e vecchie paure
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