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columnist
Lo sceriffo Gary Cooper non può credere ai suoi occhi. In città sta tornando il criminale che lui ha fatto arrestare, accompagnato da alcuni loschi individui che lo fiancheggeranno (uno è un giovanissimo Lee Van Cleef, con quella faccia affilata che poi Leone farà conoscere a tutto il mondo). Il criminale vessava la città, lui lo ha assicurato alla giustizia. Eppure i bravi, pacifici ed onesti abitanti sanno trovare ogni tipo di possibile scusa per evitare di aiutarlo. A uno a uno si defilano. Lui aspetta mezzogiorno, con il conseguente arrivo del treno. Sarà da solo. Sparerà i colpi necessari per far fuori i nemici. Poi butterà la sua stella da sceriffo nella polvere. Ha fatto il suo dovere, ma non vuole più fare lo sceriffo.
La sua solitudine mi ricorda tanto quella di Morello, nuovo idolo di ogni granata che continua a sperare. I suoi compagni non sono davanti a lui quando Di Nardo tira il rigore. Non possono essere davanti a lui, proprio perché è un rigore. Per il Toro potrebbe essere il baratro, e ho sentito anche qualche tifoso (sciagurato, ma ce ne sono) commentare che è quanto si merita il Toro di Cairo (invece io, chissà perché, penso che il Toro sia di tutti, proprio come la città di cui Gary Cooper è sceriffo). Morello guarda negli occhi quel nanerottolo che aveva segnato anche nella partita d’andata. Il tiro non è di quelli facili perché è a mezz’altezza, non basta tuffarsi e pregare. E’ un istante che dura un’eternità. Morello prende il tiro, e tutti noi (o almeno quelli che vogliono il bene del Toro) gioiamo come se fosse un goal. Ma è ben più che un goal salvato. E’ la certezza che questo Toro, che fino a quel momento aveva sonnecchiato, deve a questo sconosciuto portiere davvero tanto. Poi Bianchi metterà dentro il suo sedicesimo pallone. Ridandoci la speranza e consentendoci di sperare in futuro migliore. Insegnamenti? Non bisogna arrendersi mai, tutto è possibile, tutto si può migliorare. E inoltre: a dire che le cose vanno male sono buoni tutti. Bisogna cercare le cose che vanno bene. E Morello ci fa essere positivi. Di questi tempi non è certo poco. Il nostro sceriffo senza paura è stato lui. Vediamo di ricacciare indietro anche le nostre paure, se vogliamo bene al Toro.
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