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È derby della Mole: una partita diversa, io sentivo la carica già quando mi mettevo gli scarpini ai piedi. Dalle formazioni che circolano, la difesa è quella solita: bene la scelta di Molinaro, un ex che contro la Juve sarà carico a molla. Non mi piace però insistere con Boyé esterno alto: con la Juve bisogna tornare, e lui rischia di non farlo a sufficienza. Barreca a sinistra potrebbe essere meglio, per un 4-2-3-1 che diventa molto più simile ad un 4-4-1-1, con gli esterni abbottonati, ma occhio a Iago Falque, che sa inventare.
A noi non interessa chi gioca di là: loro hanno una rosa che può fare qualsiasi cosa, le riserve della Juve giocherebbero titolari in gran parte delle squadre di Serie A. Dei bianconeri, in particolare, mi piace l'allenatore: a sinistra in attacco a volte ci mette Alex Sandro. Ecco, si può prendere ispirazione proprio da lui, per coprire al meglio ogni spazio.
Il Toro non la deve vincere per forza, ma la deve giocare, restando in partita fino alla fine del recupero. Il derby è derby, non ce n'è per nessuno: vanno messi dentro tanti valori e accortezza tattica. Poi si può cambiare in corsa. Le partite la Juve le vince tatticamente, poi ha i giocatori di alta qualità che possono fare male, come si è visto contro il Monaco, nella quale i bianconeri hanno aspettato e poi sono ripartiti al meglio. Per questo bisognerà fare attenzione ai contropiedi e alle marcature preventive, che Mihajlovic, da grande giocatore che era, dovrebbe conoscere bene: già quando il Toro attacca, bisognerà prepararsi a marcare in vista di una possibile transizione.
Così si controllano gli avversari e non si concede loro l'imbucata. Naturalmente occhio anche alla fisicità sugli angoli contro. Le marcature a centrocampo vanno determinate: che Khedira se la veda con Acquah, poi sarà Baselli si prenderà l'altro, Pjanic, Rincon o Lemina che sia.
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