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Mister, prendi per mano la tifoseria

Roberta Picco
Caro Mister Ventura, forse sono solo una femminuccia, forse solo troppo nostalgica, ma domenica sera avevo le lacrime agli occhi. Sì, mi potrà...

Caro Mister Ventura,   forse sono solo una femminuccia, forse solo troppo nostalgica, ma domenica sera avevo le lacrime agli occhi. Sì, mi potrà dire che tanti le avevano, ma io avevo gli occhi umidi già all’inizio della partita, quando sono state annunciate le formazioni. Probabilmente è solo un mio capriccio, ma proprio non mi aspettavo di vedere il Capitano in panchina. È vero, bisognava approfittarne per far giocare i giovani, ma allora perché non abbiamo visto, ad esempio, Dolly Menga?    Resta il fatto che, senza nulla togliere a Jonathas, continuo a pensare che quella partita dovesse essere giocata da Bianchi sin dall’inizio. Penso proprio che avesse abbastanza adrenalina per giocarsi alla grande tutti i novanta minuti e per fare tranquillamente il giro di campo per i saluti. Insomma, mi pare il minimo dopo 5 anni  in maglia granata, 77 gol, 180 presenze e migliaia di cuori toro conquistati: parlo con i numeri, perché rendono meglio l’idea. Ma non è andata così. Motivazioni tecniche, certamente al di sopra della mia comprensione, oppure motivazioni di mercato: non so quale sia stato il motivo di questa scelta e non credo di volerlo sapere. Il giocatore Bianchi può piacere e non piacere, questo non lo metto in dubbio, ma qui si trattava di concedere un degno saluto a un’icona del Toro di questi tempi, il giocatore simbolo che i bambini e i ragazzi di adesso ricorderanno come il loro eroe dell’infanzia visto che sono troppo giovani per ricordarsi i grandi del passato.   Come possono piacere e non, i giocatori, così vale anche per gli allenatori. Tanti tifosi del Toro la ammirano molto, me compresa, perché ha saputo valorizzare giocatori che altrimenti non avrebbero avuto molte occasioni in Serie A. Ha portato la squadra nella massima categoria e ha centrato l’obiettivo di farla restare, ha finalmente fatto vedere un’impostazione di gioco organizzata che da un po’di tempo il Toro non conosceva. Tutto questo è lodevole. Ma credo che, con la mossa di far giocare Rolando solo 41 minuti nella sua ultima partita da Capitano del Toro, abbia perso i favori di gran parte della tifoseria, che ora va presa per mano e riconquistata. Sono scelte, per carità, ovvio che non si possono accontentare tutti, ma ora la aspetta una sfida molto difficile: chi sostituirà Rolando Bianchi? Mi auguro davvero che ci sia, in giro per il mondo, un giocatore col cuore a forma di Toro pronto a riconquistare tutti i tifosi che in questi giorni sono delusi e amareggiati. Me lo auguro davvero, per il bene del Toro e della sua gente.   Un giovane cuore granata, abbastanza infranto, ma che non smette di battere,   Roberta Picco Twitter:@roberta_picco  (foto Dreosti)