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Moreno Longo: uno di Toro, da Toro, per il Toro

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Il segno dei tacchetti / Non sappiamo quando, non sappiamo come, ma sappiamo benissimo perché.
Diego Fornero

Serie A: da ieri sera, al triplice fischio del match tra Frosinone e Palermo allo stadio “Benito Stirpe”, con una super rimonta dopo la sconfitta per 2-1 rimediata in Sicilia, Moreno Longo è approdato nel “calcio che conta”. Non fraintendetemi, qui non vogliamo citare a sproposito illuminati ex giocatori granata, ma dire che il mister ha ottenuto, anche questa volta, qualcosa che conta davvero (e non poco). Tutto è iniziato con la Primavera granata, riportata allo Scudetto dopo 23 anni (l'anniversario ricorreva proprio ieri!) e condotta al double con la Supercoppa Italiana nel 2015; poi la Pro Vercelli, salvata brillantemente l’anno scorso in Serie B con una rosa che – secondo molti– sarebbe stata destinata ad una più che certa discesa agli inferi della C – ed infine il Frosinone, condotto ieri ad un ritorno nella massima serie con una cavalcata difficile - perché di difficoltà ce ne sono state eccome, non da ultima la clamorosa beffa con Foggia all'ultima giornata della regular season (che ha premiato il Parma), ed il 2-1 subito pochi giorni fa a Palermo nella finale di andata.

DNA GRANATA

Moreno Longo si può definire senza tanti giri di parole il miglior prodotto del settore giovanile del Torino dell’era Cairo. Non ci sfugge il fatto che non si tratti di un giocatore (o almeno, non più: perché anche il Longo calciatore, figlio del Fila, avrebbe meritato una carriera migliore se non fosse stato per quello sfortunatissimo ginocchio), bensì di un allenatore. Ciò non toglie, però, che difficilmente si possano trovare in qualcuno più che in lui tutte le componenti fondamentali di quello che amiamo definire, e non smetteremo mai di fare, come DNA granata.

UNO CHE SA FARE LA DIFFERENZA

Orgoglio, senso di appartenenza, preparazione maniacale, tenacia, anche quel po’ di testardaggine che non deve mai mancare, e poi… Un immenso talento. Queste sono le qualità di un allenatore che ha saputo fare la differenza con qualsiasi gruppo abbia mai gestito, andando ben oltre le qualità tecniche dei propri giocatori. Dai Giovanissimi del Filadelfia Paradiso Collegno,  condotti al titolo regionale nella sua primissima esperienza da allenatore datata 2008, ai Giovanissimi Nazionali del Canavese, portati addirittura ai playoff nazionali nel 2009, prima di trasferirsi al Torino.

 

DI TORO, DA TORO, PER IL TORO

Il resto della storia, ieri ha visto scriversi un altro capitolo eccezionale. : così diceva Longo a dicembre, a chi gli chiedeva indicazioni sul futuro. Un futuro che non conosciamo, ma questo non ci impedisce di fare qualche considerazione. Moreno Longo, semplicemente, è uno fatto di Toro, nel senso che ce l’ha proprio dentro. È uno fatto da Toro, nel senso che della sua squadra del cuore ha tutte le fattezze. È uno fatto per il Toro, nel senso che ci sono storie che – ci puoi girare attorno finché vuoi – hanno una fine che deve essere quella. Non sappiamo quando, non sappiamo come, ma sappiamo perché. E lo sappiamo molto bene.

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