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Gli inni più importanti del Torino

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Nel segno del Toro / Torna l'appuntamento con la rubrica di Stefano Budicin: "Uno dei primissimi inni realizzati per omaggiare la grandezza nascitura del Torino non fu scritto in italiano, ma in francese"
Stefano Budicin

Come ogni grande squadra che si rispetti, anche il Torino vanta una dignitosa tradizione di inni e canzoni in suo onore. Non potrebbe essere altrimenti. Più di un secolo di onoratissima carriera, un tempo sufficiente a raccogliere centinaia di opere e omaggi e dediche a non finire. Dolci, solenni, potenti, sognanti. Aveva ragione da vendere Manzoni a considerarli sacri. Fatto sta che gli inni sono parte integrante tanto di una squadra quanto dei tifosi che imparano ad associarne metriche e musica alla suggestione di un gesto, un gol, un assist, una parata. A volte basta un verso a ricordare con le lacrime agli occhi il miracolo di una vittoria patita fino agli ultimi secondi o un'azione di gioco degna dei migliori fuoriclasse. Vediamo quindi insieme quali sono gli inni che hanno scritto la storia dei granata e continuano a risuonare, con la forza della loro proverbiale melodia, nel cuore di milioni di appassionati.

Lo sapevate? Uno dei primissimi inni realizzati per omaggiare la grandezza nascitura del Torino non fu scritto in italiano, ma in francese. La ragione? I fondatori, essendo svizzeri, coniarono il testo secondo le suggestioni della lingua francofona. E così non dovrebbe più sorprendere nessuno se le parole del primo inno ufficiale dei granata recitavano  "Oui oui, Torino là, là; Torino ne perirà pas". Il significato è chiaro. Da questa prima suggestione nasceranno centinaia di varianti di poco discoste dal nucleo principale, che ha naturalmente l'onere di celebrare lo spirito ardente e indomabile della squadra.

Il 17 ottobre 1926, giorno scelto per inaugurare l'apertura del nuovo campo di calcio di Torino, fu l'occasione per musicare il nuovo inno sociale della società granata. Eseguito dalla banda musicale dei Reali Carabinieri, si intitolava "Va, calciator!" e aveva per sottotitolo "Alle valorose casacche granata". A occuparsi dello spartito, pensato per canto e pianoforte, fu il maestro Alberto Consiglio. Il testo fu scritto invece da Giuseppe Montesi. Merita menzione il ritornello, splendido e raggiante di vivacità:

Va', Calciator!

Va' con fede alla battaglia:

non tema il dolor

la Tua balda gioventù.

Va', Calciator!

Se il voler è Tua virtù,

sarà Tuo lo scudetto tricolor.

E come tacere dell'inno sociale diffuso negli anni Trenta, intitolato "FC Torino" e opera dell'accoppiata Laugeri-Annatarone? Il primo, autore del testo, il secondo compositore delle musiche. Il risultato è un brano che restituisce i valori di una squadra prossima a diventare leggendaria.

Maglia granata, veste il Torino,

portiamo candido pantaloncino;

ci spinge un unico,

comune ardor,

la gara libera

ci tempra il cuor.

https://www.toronews.net/columnist/nelsegnodeltoro-chi-e-il-conte-rosso/

La peculiarità dei canti dedicati al Torino sta tutta nella carica che riuscivano a comunicare una volta intonati dalle tribune. Anche quando la squadra faticava a garantire una prestanza fisica degna delle sue stagioni migliori, era sufficiente che il pubblico cominciasse a cantare, ed ecco che i giocatori riscoprivano cosa significasse vestire il colore granata e non si risparmiavano. Uno degli inni più famosi della storia granata è il mitico e indimenticabile Forza Toro, di cui recupero un frammento:

Forza Toro, forza Toro,

torneranno i tempi d'oro,

col Torino che s'avanza

rifiorisce la speranza,

la vittoria che sognamo,

la vittoria arriverà

Nel 2006, per festeggiare il ritorno dei tenacissimi granata in serie A, fu rilasciato Toro - sette magici inni, un cd contenente alcuni degli inni più importanti della storia del Torino, reinterpretati dal celebre gruppo musicale STATUTO. Il gruppo, capitanato da Oscar Giammarinaro, è talmente appassionato della squadra del Torino da meritarsi il titolo di "complesso ufficiale" da parte della Curva Maratona. Fin dal 1993 gli STATUTO accompagnano musicalmente i granata alle presentazioni pubbliche estive.  Non poteva mancare, nel CD del 2006, Cuore Toro, inno che si configurò ai tempi quasi come una formula magica volta a scongiurare la scalogna e portare la squadra alla vittoria.

L'attuale inno sociale si chiama Ancora Toro, ed è stato scritto da Valerio Riboni (già autore dell'inno Forza Toro, alè, del 1982). Basta soltanto riportarne il ritornello per sentire il desiderio di uscire fuori casa e dirigersi allo stadio a urlare a pieni polmoni tutta la propria gioia nel tifare una simile squadra:

È ancora Toro, è sempre Toro/ la Maratona canta tutta in coro/ è ancora Toro, è sempre Toro/il cuore grande, ti fà tremar le gambe

Vorrei concludere citando ancora un inno, composto da Vittorio de Scalzi, un musicista genovese che non ha certo bisogno di presentazioni. Sì, perché de Scalzi è il membro fondatore dei New Trolls, uno dei gruppi progressive rock italiani più bravi, famosi e rispettati che ci siano. Quelli che il Toro è l'omaggio accorato e commosso dell'artista nei riguardi di una squadra che nessuna dedica al mondo riuscirà mai a restituire appieno nella sua imperscrutabile grandezza.

 E il Filadelfia come un sogno a primavera

sarà un altare, una bandiera, una città

Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.

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