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NEL SEGNO DEL TORO

Due famosi errori arbitrali contro il Torino

Stefano Budicin

Torna "Nel Segno del Toro", la rubrica a cura di Stefano Budicin: "Cosa accadde il 12 marzo 1972? Quale infausto evento si verificò il 12 marzo 1972? Perché quella data viene ricordata con raccapriccio dai tifosi granata?"

Cosa accadde il 12 marzo 1972? Quale infausto evento si verificò il 12 marzo 1972? Perché quella data viene ricordata con raccapriccio dai tifosi granata? E che accadde di simile il 9 novembre 1975? Sotto quali condizioni? Vediamo di fare un breve recap.

Quel giorno, a Genova, si disputò Sampdoria-Torino, in un campo le cui condizioni lasciavano alquanto a desiderare: fango e neve a farla da padroni. All'83', la Sampdoria era in vantaggio di 2-1. Il gol del Torino l'aveva fatto Pulici. Era arrivato il momento di cercare la riscossa. E di ottenerla. Ci pensò Claudio Sala, mettendo in mezzo un pallone che Aldo Agroppi non si peritò di colpire di testa. Marcello Lippi lo respinse al limitare della linea, ma la palla era comunque entrata. Era palese. L'arbitro Barbaresco, parlando con i collaboratori e i capitani, scelse di convalidare la rete.

Tripudio dei tifosi granata, cui fece subito coro una serie di sfottò e di fischi da parte dei tifosi della Sampdoria. I giocatori blucerchiati, furiosi, circondarono l'arbitro con un'aria minacciosa. Seguì un'altra consultazione: gol annullato. La partita finì 2-1 e il Torino perse lo scudetto per un solo punto dietro la Juventus. Stando al direttore di gara Barbaresco: “Il fischio comandava la rimessa dal fondo, così come il braccio indicava la direzione della ripresa del gioco”.

Nel 2012, lo stesso Barbaresco avrebbe detto: “Pochi mesi fa su Internet ho visto un filmato molto chiaro dove le immagini sono prese in diagonale rispetto alla linea di porta. Diciamo a 30 gradi. Ovviamente non era il mio angolo di visuale quel pomeriggio, ma la sostanza non cambia. Quelle immagini dimostrano che il pallone era entrato completamente. Avevano ragione i giocatori del Toro, mi dispiace”.

Un incidente arbitrario di simile portata si verificò tre anni più tardi. Il 9 novembre 1975, la Sampdoria sfidò di nuovo i nostri. La partita era appena iniziata che l'arbitro Schena di Foggia negò un penalty a Sala e i suoi compagni. Successivamente, Salvadori appoggiò a Graziani il quale servì Zaccarelli. Quest'ultimo, lanciatissimo in piena area, venne falcidiato da Leji, che si rese responsabile di un fallo nettissimo. Il rigore sarebbe stato d'obbligo. Tutti ne erano convinti, tranne l'arbitro. Castellini, rosso di rabbia per l'ingiustizia patita dal compagno, andò su tutte le furie e si avviò verso gli spogliatoi, venendo poi dissuaso dai compagni.

Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.

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