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I fotografi del Grande Torino

I fotografi del Grande Torino - immagine 1
Nel Segno del Toro / Torna l’appuntamento con la rubrica di Stefano Budicin, che ci racconta un’altra curiosità interessante sulla storia del Torino
Stefano Budicin

Non suona fuori luogo constatare come buona parte dei fotografi calcistici e sportivi del bel Paese sia nata a Torino. Dopotutto la prima capitale d'Italia si distinse anche per essere stata la culla primigenia del calcio nel nostro Paese. E negli anni dei Campionissimi in città furono aperti alcuni dei più importanti studi fotografici che la storia ricordi. Ma quali sono i fotografi che hanno contribuito a raccontare la storia del Grande Torino? L’elenco sarebbe lungo, quindi mi limiterò a citarne tre.

Carlo Gherlone, classe 1891, segue ben presto le orme paterne diventando un fotografo professionista agli albori del novecento. Negli anni Venti si stabilisce in via Po 25, presso lo Studio Bertieri. Nel 1928 sale alla ribalta per aver pubblicato il ritratto dello scultore Edoardo Rubino. Negli anni trenta il suo motto diviene "Fotografa tutto ovunque", per poi diventare "Fotografa tutto dappertutto". Sue sono tante foto degli spettatori al Filadelfia in diverse stagioni del campionato.

Uno tra i più rinomati professionisti della fotografia made in Turin è Silvio Ottolenghi, il quale nasce a Pisa il 14 maggio del 1886. Vive a Livorno fino ai diciannove anni e si trasferisce nel capoluogo piemontese nel 1905, in via Lagrange 34. Questi primi anni sono segnati da un cambio continuo di mestieri e professioni prima che Ottolenghi capisca che la sua vera passione è la fotografia. Impegno, talento e perseveranza premiano presto il giovane, che diventa uno dei primi fotoreporter italiani. Nel 1920 collabora con la Gazzetta del Popolo e tre anni dopo realizza un album dedicato al Principe del Piemonte, ritratto allo Stadium. A partire dagli anni '30 Ottolenghi gira ovunque a immortalare con la sua macchina da presa ogni genere di accadimento storico: dalla visita di Hitler a Mussolini a Venezia (1934), alle cene e alle cerimonie cui partecipano le personalità più celebri e potenti dell'epoca, che il fotografo cattura esaltandone i tratti con un tocco di freschezza che non conosce pari. Celebre il suo slogan "Nulla sfugge al mio obiettivo".

Un altro grande fotografo nato e vissuto in terra piemontese è Luigi Bertazzini. Nato a Cuneo nel 1907, studia per anni come apprendista del fotoreporter Silvio Ottolenghi, di cui eredita lo slogan, nonché lo studio di piazza Carlo Felice, rilevandolo nel 1940. (Ottolenghi se ne riapproprierà a guerra finita) Nel '42 documenta la drammatica situazione patita da Torino a seguito dei bombardamenti. E la sua carriera galoppa allorché Bertazzini viene chiamato a immortalare qualunque tipo di evento mondano, sportivo, cittadino, creando reportage con uno stile unico e impossibile da confondere.

Ma a spiccare tra i fotografi al seguito del Grande Torino è stato anche e soprattutto Aldo Moisio, i cui scatti comparivano spesso su "La Stampa Sera" a corredo degli articoli di Luigi Cavallero, giornalista perito a Superga. Fotografo professionista, aveva lo studio in Galleria San Federico a Torino e lì c'era sempre un grande via vai di giornalisti e calciatori. Tra questi anche Enrico Albrigi, giocatore granata che poi sposò la figlia di Aldo. Negli anni Cinquanta, con le sue fotografie, Moisio ha raccontato l’Italia post-bellica. Dal 1958 al 1964 ha documentato la costruzione del Traforo del Gran San Bernardo con circa 900 immagini, perlopiù lastre in vetro, conservate presso l’Archivio Fotografico Comunale di Saint Rhémy Bosses (Aosta).

Le fotografie scattate dai quattro professionisti di cui sopra hanno saputo resistere alla prova del tempo e imporsi come esempi di stile e bellezza imitati ancora oggi.

Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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