Nel Segno del Toro

Il conte Enrico Marone Cinzano

Stefano Budicin
Torna l’appuntamento con la rubrica di Stefano Budicin: protagonista Enrico Marone Cinzano, uno dei presidenti granata più amati di tutti i tempi

Per quali conquiste e riconoscimenti viene ricordato maggiormente Enrico Marone Cinzano? Come mai la sua figura è ancora oggi parte integrante della storia della nostra squadra del cuore?

Nato il 15 marzo 1895 a Torino, Enrico Marone Cinzano fu un grande e illustre imprenditore, nonché uno dei presidenti granata più amati di tutti i tempi. Arruolatosi volontario nel Regio Esercito all'indomani dello scoppio della Grande Guerra, si congedò con il grado di sottotenente. L'approdo al Torino avvenne nel 1924. Accentratore di ogni possibile funzione gestionale, il conte Cinzano amava metterci sempre la faccia, e andava a occuparsi di ogni genere di cosa: comprese le campagne acquisti-sessioni, in genere delegate ad altri ruoli aziendali. La sua filosofia? Essendo il presidente del club, veniva logico pensare di potersi occupare davvero di tutto, di avere tutto sotto il suo controllo. Questa mentalità si fece subito vedere nella stagione d'esordio, culminata con l'acquisto dell'attaccante Franzoni, il centrale Kreutzer e il portiere Nicolino Latella. Durante la stagione 1925-26 il conte decise di osare di più, aggiudicandosi il talento di Adolfo Baloncieri e Julio Libonatti. L'acquisto del primo non fu una passeggiata, ma Cinzano seppe cavalcare l'onda del malcontento che il giocatore pativa nei confronti dell'Alessandria, convincendolo a cambiare aria. L'acquisto di Libonatti fu un altro colpo da maestro, perché il goleador si sarebbe dimostrato un campione dal talento inarrivabile, tuttora ineguagliato per numero di gol in campionato (134). Per tacere dell’approdo, nel 1926, di un altro virtuoso del pallone: Gino Rossetti.

Al conte Cinzano va imputata la creazione di una squadra di campioni. Non fosse stato per il suo fiuto manageriale, non avremmo mai avuto il famosissimo "Trio delle Meraviglie", composto da Baloncieri, Libonatti e Rossetti. Ed è inutile sottolineare come sotto la sua dirigenza il Toro vinse il suo primo scudetto (1926-27), salvo poi vederselo revocare a causa dello scandalo "Allemandi". Lo scudetto verrà conquistato di nuovo il campionato successivo (27-28).

Enrico Marone merita di essere menzionato anche per un altro importantissimo traguardo. Sarà infatti per sua volontà che verrà realizzata l'idea di uno stadio di proprietà. Il 17 ottobre 1926, infatti, acquistato il terreno, venne edificato il Campo Torino, nome originale dello stadio cui tutti i nostri cuori si rivolgono ora con il nome di Filadelfia, nome della strada su cui si affaccia.

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Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.

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