Nel Segno del Toro

Il magazziniere del Filadelfia

Stefano Budicin
Torna l’appuntamento con Nel Segno del Toro, la rubrica di Stefano Budicin: protagonista Gildo Zoso, il magazziniere del Filadelfia

Chi era il magazziniere del Filadelfia? Una figura che rimase nell'ombra e che tuttavia fece parte della storia del Toro forse più di molti altri personaggi che per una ragione o per l'altra hanno avuto maggior notorietà. Eppure il magazziniere del Fila ha uno status ai limiti del leggendario e la sua presenza appaga e rassicura ancora oggi. Di chi stiamo parlando? Ma di Gildo Zoso, naturalmente. Classe 1896, nato a Padova da genitori contadini, si trasferì presto all'estero e imparò tutto ciò che poi avrebbe messo a punto negli anni a Torino. Ben presto nessuno fu migliore di lui nel costruire campi da tennis e piste di atletica. E fu proprio questo il mestiere di cui si occupò nei primi tempi, al Filadelfia. Attigui allo stadio erano due campi da tennis e Zoso era incaricato di prendersene cura. Non ci volle poco perché, agli inizi degli anni '40, Zoso venisse promosso magazziniere. Il suo lavoro era corale, sia dentro che fuori dal campo: negli spogliatoi doveva assicurarsi che tutto fosse al posto giusto, che vi fossero calzettoni e parastinchi in abbondanza, che i tacchetti si fissassero bene alle scarpe, in campo che le traverse delle porte fossero allineate, che l'erba crescesse bene. Preposto anche a funzioni di controllo, Gildo assolveva ai suoi compiti con il sorriso tipico di chi sappia che quella è la sua casa. Gildo lavorava spesso in sinergia con la figlia Franca, assunta nell'ottobre del 1948 dal dirigente Agnisetta in qualità di guardarobiera. Immancabile il the che Franca e Gildo si prodigavano a preparare per i calciatori al termine di ogni allenamento. Una donna seria e severa quanto bastava per non dare confidenza a nessuno, nemmeno in contesti informali, Franca aveva fatto del Filadelfia la sua abitazione in senso letterale, dimorandovi fino al 1971. Quando andò in pensione, Gildo aveva 75 anni. Trenta di questi li aveva spesi a prendersi cura del campo del Filadelfia. Aveva vissuto gli anni del Grande Torino, aveva visto il club fallire e poi rinascere e poi cadere e riassestarsi e mai per una volta si era detto stanco di farne parte. Ricordiamo con particolare commozione e affetto l'immagine in cui Zoso è alla guida di un cavallo che trascina sul campo una plancia di legno volta a ripianare le zolle erbose. Un richiamo al suo passato e a quel campo che fu la sua vita, e che Gildo contribuì a rendere immortale.

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Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.

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