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Il Torino si è sempre contraddistinto per delle giocate da record e dei momenti che definire ineguagliabili è fin troppo poco. Specialmente il Grande Torino. Nei pochi anni in cui i Campionissimi hanno dominato il campo da gioco, si sono dimostrati capaci di imprese al limite del leggendario, anche a livello di punteggio. Come dimenticare, infatti, il clamoroso 10-0 contro l'Alessandria? Era il 2 maggio 1948, e il Torino esibiva una formazione inespugnabile: Bacigalupo, Ballarin, Tomà, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Fabian, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola. Allo Stadio Filadelfia, ore 16, si diede il via alle danze. I granata erano inarrestabili, e si resero protagonisti di una vera e propria devastazione ai danni dei grigi, di fronte a 10 mila e 500 spettatori. Ad aprire i giochi fu Ossola, a chiuderli Gabetto. Nel mezzo, una tripletta di Loik, le doppiette di Grezar e di Fabian, e infine il gol di Mazzola. Pensiamo al fatto che dopo appena 7' il Toro era già avanti di due reti, divenute quattro al termine del primo tempo. L'Alessandria non poté che arrendersi di fronte alla furia inarrestabile dei Campionissimi, i quali, nel secondo tempo, decisero di dosare le forze e abbassarono leggermente il ritmo. E che cosa accadde? I tifosi torinisti non gradirono il cambio di gioco, fischiando i giocatori e richiamandoli a fare il loro dovere. Così il tabellino, nell'ultimo quarto d'ora, si aggiornò rapidamente fino ad arrivare alla cifra di 10 reti.
Il giorno dopo, in un articolo de La Stampa c'era scritto: "Se si pensa al dominio che il Torino ha esercitato, alle innumerevoli occasioni che ha fatto maturare, alle reti che ha mancato vuoi per puro caso vuoi per non accanirsi maramaldeggiando contro una squadra che non era in gradi di opporsi allo straripare della sua offensiva, dieci reti, che pure costituiscono un primato ed una punizione tremenda, non sono il massimo profitto che i campioni avrebbero potuto trarre dalla loro schiacciante superiorità". Ad ogni modo, per quanto straordinario, quel 10 a 0 non è il punteggio più alto raggiunto dai nostri. Sì, perché il 5 febbraio 1928, il Torino affrontò la Reggiana, e vinse per 14 a 0. Stando alla cronaca del giorno, il punteggio avrebbe anche potuto essere superiore, perché i granata, dopo aver letteralmente bombardato la porta avversaria dal 7' all'88', rallentarono un po' il ritmo di gioco. A rendersi responsabile di metà dei gol fu il capitano Baloncieri, piazzandone tre in tre minuti, tra il 37' e il 40' del primo tempo. Bisognerà aspettare Mazzola, vent'anni dopo, prima che un simile record possa essere eguagliato.
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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