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Anche nel nostro amatissimo sport la provocazione può essere uno strumento da usare quando si sa che non si ha più nulla da perdere. E nel caso dei granata vi fu un giorno in cui capitò qualcosa di simile. Per recuperare il ricordo dobbiamo però fare un salto nel maggio del 1947, precisamente il 18 maggio 1947.
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Siamo al Filadelfia. Il Torino è in testa alla classifica con un grandissimo distacco rispetto agli altri. La gara corrente vede i granata ospitare il Napoli, una formazione che ancora non si è fatta andare giù il pareggio ottenuto al Vomero dai nostri in occasione del girone di andata. Appena si comincia a giocare Castigliano va in gol, ma Barbieri pareggia. I partenopei sono senza parole, non possono credere che anche in questo caso stiano scontando un pareggio. La partita prosegue senza grossi colpi di scena, fino a quando, da parte del pubblico, comincia ad affiorare un malumore che si diffonde per tutta la platea. Anche sul campo da gioco la situazione diventa tesa, con falli, ripicche, battibecchi e provocazioni crescenti.
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Al punto che, sul finire del primo tempo, comincia a piovere. Non nel senso meteorologico del termine, si badi, perché a piovere sono tante bottigliette di birra. D'altra parte fa molto caldo e una birra fresca è l'ideale per dissetare. Per fortuna le bottigliette cadono nello spazio tra la rete di protezione e le linee laterali del campo, così da non nuocere a nessuno. Gli azzurri minacciano di ritirarsi, mentre a Ossola e Gabetto spetta il compito di mediare e di usare la propria ars oratoria per cercare di placare gli animi degli spettatori irosi. Tre minuti di sospensione e il gioco riparte. Ci pensa Ferraris II a segnare, consegnando così ai granata la vittoria. Le provocazioni si fanno più insistenti e soverchianti, ma il Toro non demorde. Sia Ossola che Mazzola che Gabetto subiscono falli pesantissimi, ma non dicono nulla. Anche Grezar viene colpito al ginocchio, ma tace. La folla, una volta compreso che è inutile darsi a sterili provocazioni, si trattiene e la partita si conclude con un 2 a 1 per i nostri.
Un’altra occasione che rivela come il Toro sia sempre stato capace di dare l’esempio in quanto a correttezza e perseveranza e savoir faire.
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Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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