Che cosa accadde il 14 aprile 1940? Perché una data legata al periodo della Seconda Guerra mondiale si ricorda anche per un evento che coinvolse la nostra squadra del cuore? Vediamo di fare subito chiarezza.
nel segno del toro
Quando il Torino giocò in Terra d’Africa
Torna l'appuntamento con la rubrica di Stefano Budicin: "L'attesa era spasmodica, altissima, feroce. Il pubblico chiassoso e febbricitante..."
Quel giorno, i granata salparono alle volte di Tripoli. Era una domenica e il Toro avrebbe disputato una partita allo scopo di svolgere una missione propagandistica volta a incentivare anche in Libia la passione per il calcio.
L'attesa era spasmodica, altissima, feroce. Il pubblico chiassoso e febbricitante, stregato all'idea di potersi godere un gioco del calcio di estrema qualità. Il Torino, invitato a rappresentare l'Italia, scese in campo contro una rappresentante di Tripoli, e vinse senza strafare: 2-1. I gol furono opera di Borsetti e Capri.
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Il Toro di quegli anni si apprestava a diventare la squadra degli Invincibili che avrebbe riempito pagine su pagine di storia calcistica. Alla presidenza c'era già Ferruccio Novo, il quale aveva reclutato Franco Ossola quando quest'ultimo aveva appena diciotto anni. Ossola non disputò la partita a Tripoli, ma ebbe ben presto modo di farsi notare a partire dall'anno successivo, totalizzando 15 reti in 22 presenze.
Le ambizioni erano altissime, e per conseguenza le campagne acquisti si rivelarono provvidenziali nel cementare la grande squadra che di lì a qualche anno sarebbe diventata. La svolta definitiva si riscontrò in occasione del campionato 1942-’43, quando il Torino schierò in campo Loik e Mazzola, oltre al laterale Giuseppe Grezar, prelevato dalla Triestina, e ottenne una duplice vittoria: in campionato e nella Coppa Italia. A stoppare la corsa vincente ci pensò la guerra, ma Ferruccio Novo ne approfittò per ingaggiare altri giocatori. Nell’estate 1945 arrivarono il portiere Valerio Bacigalupo, il terzino Aldo Ballarin e il laterale Eusebio Castigliano, e poi Virgilio Maroso e Mario Rigamonti. Da quel momento il Torino divenne insuperabile e il resto è Storia.
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Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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