Se dovessimo pensare a un bidone nella storia del calcio granata, a quale nome ci riferiremmo? Chi vi verrebbe subito in mente? In cent'anni di partite e di vicende, non bastano i numeri per contare i vari bidoni che si sono susseguiti.
nel segno del toro
Un bidone granata
Torna l'appuntamento con la rubrica di Stefano Budicin: "In cent'anni di partite e di vicende, non bastano i numeri per contare i vari bidoni che si sono susseguiti..."
Ma cosa si intende per bidone? In genere, è un giocatore che si fa notare appena arriva per le clamorose aspettative che lo accompagnano. Un futuro Meroni, un Graziani in erba con il dono per il pallone, un genio che è pronto a fare faville dal primo ingresso in campo.
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Peccato che, una volta avuto modo di testare le sue vere capacità, il talento finisca per rivelarsi un flop. In genere si tratta di giocatori nati da trattative malsane tra manager intenzionati a fregarsi a vicenda; a volte sono calciatori senza infamia e senza lode che non riescono a migliorare né ad adattarsi all'ambiente circostante.
Se pensassi a un giocatore del Toro che si è meritato la fama di bidone, mi verrebbe in mente Steve Mokone, nativo del Kenya. Siamo all'inizio degli anni Sessanta e le pagine della stampa lo ricorda così:
Fu un regalo di Natale che il presidente del Torino Orfeo Pianelli riservò alla gente granata in occasione delle feste di Natale 1963. Ma la festa dura poco, pochissimo, anzi niente. Giusto il tempo di accorgersi che il ragazzone alto e grosso con ogni probabilità un pallone non l'ha mai visto in vita sua e che in mezzo al campo del Filadelfia, sotto una nevicata di quelle di una volta, riusciva appena a dire di non poter sopportare un freddo così intenso. Sicché la presunta macchina da gol finì ingloriosamente la sua fulminea carriera al calduccio proprio in casa Pianelli: guanti bianchi e livrea quando si trattava di servire a tavola, cappellino da chaffeur allorché era tempo di accompagnare il commendator in ufficio.
Una storia finita subito, la sua. Al pari di quella dell’uruguaiano Federico Magallanes, venuto al Torino dal Venezia in occasione della stagione 2002-03. Spacciato come un campione e dalla dirigenza di allora, Magallanes disputò diciannove gare, e fece un solo gol. Un bidone bell’e buono!
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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