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columnist
Mi giro e mi rigiro con la testa sul cuscino, sperando di far tacere la rabbia che provo dopo questa giornata di campionato.
Il Toro, reduce da cinque gol presi in casa con il Napoli, invece di cercare una vittoria semplice contro un'avversaria che puntava dritta alla serie B, ci regala un'altra figuraccia e salva la pelle al Genoa. Speravo in un epilogo del tutto diverso: nel mio mondo ideale, oggi potevamo e dovevamo fare la voce grossa con chi ci ha condannato a tre anni di serie B, e da qualche altra parte, il Crotone sarebbe stato così motivato, da credere fortemente nella salvezza e tentare di fare il colpaccio, posticipando un'inevitabile festa che non avevo alcuna voglia di sentire.
Questo però il mondo dei sogni: la realtà parla di un Toro senza motivazioni, senza voglia, senza intensità, e di una parte di tifoseria che arriva addirittura arriva quasi a spalleggiare gli avversari, in nome di non so bene cosa. Ma davvero ci piace perdere?
A Genova vincere poteva servire per vendetta, sì, ma soprattutto per riprendersi dalla prestazione inesistente della settimana scorsa, per cancellare la rabbia di cinque gol incassati. Contro il Napoli, la sconfitta può aver fatto male, ma quello di oggi è stato un segnale molto più preoccupante e tale da lasciare tutti con l'amaro in bocca. Per fortuna, dati gli ultimi due risultati e l'atteggiamento mostrato in campo, il campionato volge al termine, e forse qualcuno è già in vacanza...
Buonanotte granata...
Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.
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