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Obiettivo raggiunto. Ma di questo Toro cosa ci ricorderemo?

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Domenica 12 maggio 2013, penultima di campionato, il Toro conquista matematicamente la permanenza in serie A.Nello scorso agosto chi di noi non avrebbe messo...
Beppe Pagliano

Domenica 12 maggio 2013, penultima di campionato, il Toro conquista matematicamente la permanenza in serie A. Nello scorso agosto chi di noi non avrebbe messo la firma su una conclusione simile per il campionato  della nostra squadra? Probabilmente saremmo arrivati ad un consenso bulgaro, infatti non credo che nessuno di noi avrebbe potuto immaginare o chiedere qualcosa di più o di diverso. A questo punto dovremmo essere tutti felici e contenti e brindare a questa stagione, che, parole di Ventura, è stata un ponte per quelle a venire, in cui il Toro potrà tornare ad albergare in posizioni più consone alla storia ed al blasone della società granata. Sinceramente io non mi sento propriamente soddisfatto di come siano andate le cose, sarà che sono perennemente insoddisfatto, ma qualche cosa di più e di meglio o forse semplicemente di diverso potevo aspettarmelo. Premesso che le cose che andrò ad elencare da qui in poi non vogliono essere attacchi verso nessuno, sono semplicemente considerazioni di un tifoso, che possono tra l’altro, servire come dibattito fra di noi tifosi, soprattutto adesso che si può discutere a bocce sostanzialmente ferme. Una cosa che non mi è piaciuta è stata l’involuzione difensiva della squadra nel girone di ritorno, le debacle difensive contro Cagliari, Parma e Napoli hanno fatto in modo che siano stati buttati al vento punti preziosi, grazie ai quali la salvezza sarebbe stata raggiunta prima, permettendo così eventuali esordi da parte dei nostri giovani. Perché solo nelle ultime tre partite si è optato per la difesa con tre marcatori di ruolo? Vorrei capire per quale motivo abbiamo disputato il derby con un atteggiamento tattico perlomeno spregiudicato contro una formazione imbottita di centrocampisti, il risultato lo abbiamo visto tutti, chissà come sarebbe finito il derby se avessimo affrontato la squadra di Venaria con un atteggiamento tattico più prudente? Un’altra cosa che non ho inteso è perché a volte il nostro allenatore si sia dimostrato così intransigente al riguardo delle sue scelte, sia di uomini che di schemi, perché certi giocatori sono stati spesso e volentieri titolari nonostante le loro prestazioni non fossero all’altezza di chi stava seduto in panchina? Insomma, parliamoci chiaro, come mai chi arriva dal Bari ha una corsia privilegiata? Perché in due anni non è stato lanciato nemmeno un giovane del settore giovanile? Per esempio, come mai durante la partita contro il Chievo al posto di Barreto non è stato mandato in campo Diop, ma si è preferito ancora far scendere in campo Meggiorini? Lo sapevano anche i muri che a quel punto il Toro era ampiamente salvo, perché quindi non dare l’opportunità a Diop di mettersi in mostra? Parliamo ora dello spirito con cui questa squadra ha affrontato il campionato; la fitta rete di passaggi con cui Ventura fa giocare le sue squadre può piacere o non piacere, a me personalmente non fa impazzire, a volte avrei preferito un Toro più arrembante e meno calcolatore, ma queste, ripeto, sono considerazioni personali. Dopo tre anni di purgatorio in serie B aspettavo la promozione in serie A per rigiocare il derby, il primo è stato un incubo che non avrei mai voluto vivere, la nostra squadra si è letteralmente sciolta come neve al sole dopo l’espulsione (ingiusta) di Glik, nessuno dei dieci giocatori rimasti in campo ha creduto nemmeno per un attimo di uscire dal campo imbattuto: grave pecca per chi indossa la maglia granata. Al ritorno è andata un po’ meglio, ma nemmeno in quell’occasione nessuno dei nostri ha provato a buttare il cuore oltre l’ostacolo. Il cuore appunto, costantemente in contumacia in gran parte dei giocatori granata, ma come potrebbe essere diversamente in giocatori appena arrivati al Toro ignorandone logicamente la storia e la tradizione. La cosa più brutta di tutta la stagione poi, sempre a mio modesto avviso, è stata la partita interna contro il Genoa, la farsa a cui siamo stati costretti, non ha certo fatto sì che chi si è recato allo stadio, in un giorno feriale dopo una giornata di lavoro con relativi sacrifici, sia uscito dallo stadio orgoglioso di tifare per questa squadra, sintomatico è stato il fatto che a partita conclusa la Maratona invocasse i giocatori di recarsi sotto la curva per prendersi i meritati fischi, un solo giocatore in maglia granata è rimasto al centro del campo invitando i propri compagni ad andare a prendersi i giusti rimproveri dai tifosi, questo giocatore è Kamil Glik, perché lui non aveva paura di mettere la faccia mentre al contrario i suoi compagni si sono velocemente dileguati negli spogliatoi? Ultima cosa, voci di corridoio mi dicono che lo spogliatoio si sia spaccato in due fazioni, se sia vero o no, non mi è dato di sapere, ma perché Gazzi a fine campionato è caduto in disgrazia, perché i due giocatori sostituiti contro il Genoa, i quali non avevano di certo gradito la sostituzione, vale a dire Bianchi e D’Ambrosio sono  stati in seguito entrambi vittima della pubalgia? E perché Glik dopo aver atteso invano i suoi compagni al centro del campo, dopo Torino-Genoa, contro il Chievo è stato tenuto in panchina? Ecco elencate tutte le cose che fanno sì, che di questa stagione non serberò quasi nessun ricordo, questa temo sia la cosa peggiore che sta succedendo al Toro: non riuscire più a serbare ricordi da tramandare a chi verrà dopo. Io ad esempio, uno dei motivi per cui da piccolo mi sono innamorato del Toro sono i racconti di chi è stato tifoso granata prima di me. Non ci rimane che attendere la prossima stagione calcistica a cui già da ora chiedo solo alcune cose: una posizione di classifica tranquilla, un derby vinto, giovani del vivaio lanciati in prima squadra e soprattutto giocatori innamorati della maglia che indossano? Chiedo troppo?   Beppe Pagliano              

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