La gara contro l'Atalanta ha chiuso definitivamente qualsiasi intenzione rispetto ai traguardi da raggiungere quest'anno, se mai ce ne fosse stato bisogno, date le partite precedenti.
columnist
Occhi al cielo per vedere il Toro
E' tempo di bilanci, di sondaggi, e di preghiera.
I bilanci, quelli bruttini, perchè noi del Toro bilanci belli non li facciamo da parecchio ormai, sulle stagioni buttate perchè forse si poteva fare quel tantino in più, lo potevano fare in società, in panchina, sul campo. E delle intenzioni di tutti di riportare il Toro dove merita, sono lastricate le strade dei nostri campionati mediocri.
I sondaggi, quelli di cui faccio fatica a leggere il risultato, che mi pongono serissimi dubbi su una parte della nostra tifoseria, oppure servono solo a confermare quanto il calcio sia diventato un campo di erba verde e di emozioni usa e getta. Anche il nostro mondo del calcio tinto di granata, che con un po' di sbruffonaggine, ho sempre ritenuto un tantino al di sopra degli altri, dove gli uomini diventavano idoli e dove gli idoli si nutrivano di tifo.
Preghiera, perchè inizia la nostra settimana santa, il nostro punto di inizio e di fine, quel momento che ci riporta tutti esattamente dove dobbiamo stare.
E in mezzo a tutto questo, una partita, quella contro la Lazio, che a questo punto non è più centro ma contorno ricco di prove tecniche, uno spiraglio sui cambiamenti a cui assisteremo nei prossimi mesi.
Un occhio al campo e un occhio al cielo, o meglio forse entrambi al cielo, dove possiamo ritrovare il nostro essere davvero Toro.
Buonanotte granata...
Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 34 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.
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