“E’ difficile migliorare questa squadra”. Mai frase poteva essere più discutibile per il presidente del Toro riferendosi al potenziale della squadra granata. Indubbiamente è forse il Toro più forte dell’era Cairo, ma al momento la formazione di mister Mazzarri ha rimediato la cocente delusione dall’Europa League per mano di un Wolverhampton a secco di vittorie in Premier League, con soli 3 punti e al penultimo posto in classifica dopo 5 giornate, e l’enorme delusione dell’Olimpico in casa contro il Lecce, dove, nel perfetto stile Toro degli ultimi quattordici anni, nella partita che poteva dare il via all’entusiasmo, come a Modena contro il Carpi nel 2015, il Toro si è afflosciato. Dunque tanto si poteva fare per questa squadra in sede di mercato. Auspicavo che le parole del presidente Cairo potessero avere un fondamento di verità, invece, come spesso purtroppo accade, tocca constatare che migliorare questa squadra, eliminata ai preliminari dal Wolverhampton ridimensionato in Premier League e battuto in casa da una neopromossa come il Lecce, con tutto il rispetto per i giallorossi, era possibile e, soprattutto, doveroso.
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Era difficile migliorare questo Toro?
Per il secondo anno consecutivo il Toro non ha potenziato il reparto dei portieri affidandosi soltanto alla titolarità di San Salvatore Sirigu e promuovendo il terzo portiere al ruolo di secondo e inserire in organico un nuovo terzo, svincolato. Nella stagione 2017/2018 in porta avevamo Sirigu, Milinkovic Savic e Ichazo come terzo. L’anno dopo il “Donnarumma serbo”, altra frase top del nostro presidente vista la carriera del portiere, fu ceduto per fare esperienza e Ichazo guadagnò i gradi di secondo portiere con l’arrivo di Rosati a completare la batteria. Quanto meno l’anno scorso sapevamo che Rosati fu preso per fare il terzo. Quest’anno il Toro ha trattato Paleari a lungo, non preso per la differenza tra domanda e offerta, e ha optato per Ujkani, spacciandolo come secondo, ma che in realtà Mazzarri alla terza giornata di campionato ha già declassato a ruolo di terzo, promuovendo dunque anche quest’anno il terzo portiere della stagione precedente. Qual è la logica, oltre a quella del risparmio, di una politica simile? Quando domenica Sirigu si è fatto male e ho visto scaldarsi Rosati (non ho nulla contro l’uomo, grande collante nello spogliatoio), ho capito che anche quest’anno il reparto non è stato rinforzato. C’era Sorrentino libero e si è optato per Ujkani… ci sono Zaccagno e Gemello che avrebbero fatto volentieri da terzo portiere, vivendo una stagione con la prima squadra al Fila, ed invece è stato preso Ujkani per fargli fare il terzo portiere, spacciandolo come secondo. Mah!
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Sirigu come detto per me va fatto santo, anzi, già lo è, ma lunedì è incappato in una giornata storta, più che storta direi “umana”, visti gli standard a cui ci ha abituato. Su entrambi i gol ha delle responsabilità visto che le sue respinte a centro area sono stati gli assist per i due gol. Se sul primo però la distanza era assai ravvicinata, sul secondo, a mio modo di vedere, il tiro potente di Calderoni poteva essere respinto lateralmente ed invece è arrivato sui piedi di Mancosu a centro area. Chiaramente sui gol non sono solo sue le responsabilità, visto che anche i difensori, in occasione delle reti del Lecce, hanno dimostrato una reattività degna di un bradipo. Insomma Mazzarri dovrà lavorare tanto sull’assetto difensivo, sicuramente destabilizzato dalla vicenda Nkoulou, ma che dall’andata contro il Wolverhampton ha subito la bellezza di 10 gol in 5 gare, una media di 2 gol a partita, decisamente troppi per una squadra che dovrebbe puntare all’Europa diretta.
Domenica alle 15:00 a Marassi il Toro ha l’occasione di riscattarsi dal passo falso contro il Lecce, dove troverà una Sampdoria ferita, ma sicuramente pronta ad uscire dal tunnel in cui si è ficcata. La situazione ambientale non è certamente delle migliori per i doriani, che stanno vivendo una telenovela per la compravendita della società tra Ferrero e Vialli. A questo va aggiunto anche la difficile situazione che sta vivendo Massimo Ferrero, che ha subito minacce di morte e rischia anche il rinvio a giudizio per la vicenda Obiang. Tutto questo però non deve far passare il concetto che il Toro avrà vita facile, perché una squadra supponente come quella di domenica scorsa, che non tira quando è in area di rigore, come nelle occasioni di Berenguer che ha cercato l’assist o De Silvestri di testa, può portare solo ad un risultato negativo.
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Sulla approccio alla gara di domenica, voglio spingermi a dubitare che gli undici in campo avranno un approccio simile come contro il Lecce e sono altresì convinto che Mister Mazzarri, dopo la figuraccia di domenica scorsa e dopo averci messo la faccia, apporterà i giusti cambiamenti per non far ripetere più (o almeno si spera!) partite del genere. Vincere contro la Samp sarebbe vitale per il morale perché ci darebbe la giusta carica emotiva per affrontare il Milan nel turno infrasettimanale.
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