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Il Toro sceglie di esordire in Europa League con una rosa ristretta

Vincenzo Chiarizia
Occhi Sgranata / Torna la rubrica del nostro Vincenzo Chiarizia: "Giovedì 25 luglio ci sarà l'andata del secondo turno preliminare di Europa League ad Alessandria contro il Debrecen"

Giovedì 25 luglio ci sarà l'andata del secondo turno preliminare di Europa League ad Alessandria contro il Debrecen. Il pareggio di ieri nel ritorno del primo turno preliminare contro la formazione albanese del Kukesi ha consentito agli ungheresi di ottenere il passaggio del turno. Vedendo le immagini dei 180 minuti, possiamo notare come il Debrecen abbia sì meritato, ma commette dei veri e propri errori grossolani in fase difensiva e soprattutto ha vinto per via di Frasheri, il portiere del Kukesi, che ha la responsabilità su almeno tre gol sui 4 subiti dalla formazione di mister Gjoka tra andata e ritorno. Dunque l'avversaria non è certamente delle più temibili. Tuttavia nell'aria serpeggia una certa preoccupazione che ad esempio non si respirava nel 2014 quando il Toro, con Barreto e Larrondo in rosa, si apprestava a volare in Svezia per affrontare il Brommapojkarna. Oltre ai 10 giorni in meno di preparazione rispetto all'estate del 2014, il Toro si presenta senza un solo rinforzo. Il Toro deve consegnare la lista dei giocatori entro la giornata di oggi e, come già trattato dai colleghi su queste colonne, la lista potrebbe essere composta da Sirigu, Rosati, Zaccagno, Izzo, De Silvestri, Ansaldi, Djidji, Lyanco, Nkoulou, Bremer, Meité, Segre, Lukic, Baselli, Rincon, Parigini, Candellone, Zaza, Belotti, Falque, Berenguer, con i giovani nati dopo il 1 gennaio 1998 a comporre la lista B che sono Gemello, Singo, Gilli, Rossetti, Buongiorno, Kone, Rauti, Millico.

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Stupisce davvero vedere come il Toro abbia deciso al momento di non tappare quelle falle che non richiedono chissà quale investimento. Prendere il vice Sirigu, ad esempio, è importante e non richiede un grande esborso. Paleari sembra tramontato e non si vedono novità all'orizzonte. Quindi allo stato attuale, come un anno fa fu promosso il terzo portiere Ichazo a secondo, sembra che Rosati sarà il dodicesimo almeno per l'andata del secondo turno con Zaccagno o Gemello nel ruolo di terzo. In difesa rispetto all'anno scorso avremo un Moretti in meno e arriviamo al primo impegno europeo con Lyanco indisponibile e Djidji non ancora completamente recuperato. Sugli esterni abbiamo solo Ansaldi e De Silvestri, visto che Aina tornerà ad agosto e Parigini è infortunato. Per cui in caso di necessità potrà essere impiegato Berenguer in un ruolo a lui non proprio congeniale, soprattutto in fase difensiva. A centrocampo nulla di nuovo, mentre in attacco possiamo contare sullo stesso parco attaccanti della stagione precedente, con un'intesa tra Zaza e Belotti che va via via migliorando e con un Millico scalpitante pronto a dare il suo contributo. Insomma le premesse non sono le migliori. Tuttavia è vero che il Toro al momento ha tenuto tutti i migliori della rosa, cosa che non fece nell'estate del 2014, cedendo Immobile ad inizio giugno al Borussia Dortmund. Il fatto però di non aver fatto cessioni eccellenti prima dell'impegno di Europa League, a mio modo di vedere è una magra consolazione. Questo perché mi dispiace constatare l'atteggiamento societario con il quale il Toro si approccia a questa competizione.

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Sì perché ormai sembra palese, salvo clamorose smentite delle prossime ore che vedrebbero l'arrivo di rinforzi per mister Mazzarri, che il presidente Cairo apporterà investimenti solo (e forse) ad Europa League sicura. Cioè, anziché investire per assicurarsi l'accesso in Europa League, si attende che questa arrivi nonostante le evidenti mancanze in rosa che il Toro al momento sta vivendo. Un atteggiamento da giocatore d'azzardo. Faccio un esempio doloroso su queste pagine, ma serve per rendere l'idea. Il "Piemonte Calcio" l'estate scorsa ha investito prendendo Cristiano Ronaldo per assicurarsi la vittoria della Champions. Questa non è arrivata, ma anziché vendere, l'altra società di Torino continua ad investire, assicurandosi quest'anno De Ligt. Se i mai amati cugini avessero deciso di utilizzare il modus operandi del Toro, probabilmente ci saremmo dovuti aspettare gli acquisti di CR7 e dell'ex capitano dell'Ajax nel mercato invernale. Sì, proprio così, agire a seconda di quale dovrebbe essere la risposta alla domanda "Siamo ancora in corsa per la Champions?" Se la risposta fosse stata positiva a gennaio scorso, allora la risposta sarebbe dovuta essere "Ok investiamo e prendiamo Ronaldo", se negativa "Ok, stiamo a posto così" oppure "Ok, vendiamo!" Stesso discorso vale dunque per il difensore olandese. Ovviamente sto volutamente estremizzando l'esempio solo per rendere l'idea. E attenzione! Per coloro che volessero cogliere questo mio punto di vista in maniera strumentale, non sto imputando alla società di non ambire agli stessi obiettivi di mercato e sportivi dei bianconeri, sto solo sottolineando la diversità di approccio che le due società hanno nell'impostare le loro strategie, per raggiungere gli obiettivi stagionali prefissati.

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L'andata di Alessandria contro il Debrecen non mi fa stare molto tranquillo. E' inutile dire che sono il primo a voler essere smentito dai fatti. Le parole di mister Mazzarri rilasciate a Torino Channel da un lato mi hanno fatto piacere, soprattutto per come il mister ha sottolineato l'unità del gruppo e la dedizione che i ragazzi mettono in campo e per come il tecnico abbia strigliato pubblicamente per la scarsa concentrazione nell'amichevole di ieri contro la Pro Patria. D'altro canto però ho avuto l'impressione che Mazzarri abbia un pizzico di ansia in vista del 25 luglio. Ascoltandolo, il tecnico ha parlato delle mille difficoltà, del poco tempo per la preparazione, del ricordo del precedente con la Sampdoria, e non ha dato l'impressione di essere tranquillo. E' una mia impressione personale che spero non venga avvalorata dai fatti come auspico che ad Alessandria il Toro regoli a dovere l'andata del secondo turno di EL. Certamente se il tecnico avesse avuto qualche pedina in più in rosa...

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.