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columnist
La partita di Minsk è terminata in pareggio, ma mister Mazzarri ha comunque avuto le indicazioni che andava cercando. Aveva detto il tecnico che aveva bisogno di far accumulare minuti a giocatori giunti in ritardo, per cui oltre alle condizioni non ottimali di Izzo, ecco spiegato l’impiego di Bonifazi dal 1’, il riposo precauzionale di Baselli e l’impiego di Rincon e Lukic dall’inizio. Il Toro obiettivamente non ha giocato una gran partita, permettendo allo Shakhtyor di andare al tiro troppe volte, con una traversa a salvare ad inizio gara la porta granata e con Sirigu impiegato a sventare le minacce bielorusse. Oggettivamente quella granata è stata una prestazione incolore che però a mio modo di vedere non deve preoccupare. Intanto perché lo Shakhtyor ha giocato con orgoglio cercando di non sfigurare tra le mura amiche e poi perché siamo ad inizio anno. Certo, è auspicabile che questi approcci molli, neo che ha caratterizzato la prima parte della stagione passata negli inizi delle prime o seconde frazioni di gioco, non si rivedano ancora. Il pareggio allo scadere dei bielorussi è stato figlio del rigore fischiato allo scadere per il fallo di Sirigu che ha cercato di rimediare al ritardo di Singo in marcatura. Un errore di inesperienza che sono sicuro farà bene al giocatore che ormai, assieme a Millico, ha conquistato Mazzarri, il quale ha deciso di dargli fiducia.
Nonostante fosse in diffida, Mazzarri ha voluto schierare titolare Simone Zaza. Forse perché, a ragione, non si fidava degli avversari, o anche perché l’ex Valencia rientrava tra quei giocatori che necessitavano di incrementare lo stato di forma. E su questo credo che la gara di ieri abbia confermato lo stato di grazia che Zaza sta vivendo. Il gol del momentaneo vantaggio granata è stata una vera perla, cosa che l’anno scorso non avremmo mai potuto apprezzare per la condizione psicofisica in cui era sprofondato il bomber lucano. La crescita di Zaza passa anche per l’evoluzione del capitano Belotti. Proprio il Gallo infatti in ben tre occasioni, ha vestito i panni di rifinitore, due volte per Zaza e una per De Silvestri. E’ vero che ci si aspetta che una prima punta sia lì in area pronta a buttarla dentro, ma va anche bene quando quest’ultimo si trova a suo agio nella veste di rifinitore. Questi sono segnali positivi perché fanno capire (e certamente per il Gallo non ce n’era bisogno) come i giocatori si mettono a disposizione per la squadra e per i compagni. Tuttavia, con Iago Falque ai box, un trequartista o comunque un calciatore dai piedi adeguati sarebbe servito già da settimane al Toro, anche per battere le punizioni vista la conclusione, questa volta inguardabile, di Zaza da calcio da fermo.
Insomma il Toro oggi è questo: una buona squadra che la società ha scelto di confermare in blocco, cedendo solo gli esuberi, senza però mettere a segno operazioni di mercato in entrata. Una scelta discutibile che divide la tifoseria tra chi è d’accordo con la società e tra chi, come me, reputa questa scelta un’occasione persa. Perché anche se dovesse arrivare un rinforzo nella settimana entrante, difficilmente Mazzarri potrebbe decidere di mandarlo subito in campo nel Play Off contro il Wolverhampton. Si vocifera da inizio mercato di Simone Verdi e viene indicato un suo probabile approdo per l’inizio della settimana prossima. Se alla fine Verdi tornerà a vestire il granata, malgrado il ritardo, ritengo comunque che sia una cosa positiva. Certo che più passa il tempo e più il rischio di restare con il cerino in mano potrebbe concretizzarsi. Il Napoli sta anche pensando di vendere Ounas e questo potrebbe complicare il passaggio dell’ex Bologna in casa Toro. Siccome non ci sono stati altri nomi che siano circolati in maniera insistente, ciò potrebbe significare che o la società è stata brava a tenere celate le altre trattative, o che alla fine altre alternative non ce ne sono. Staremo a vedere.
Tornando ai nostri prossimi avversari, non vorrei che il 4 a 0 degli arancioneri sul Pyunik possa intimorire oltremodo l’ambiente granata. E’ vero, i lupi hanno dominato gli armeni e hanno mostrato delle interessantissime trame di gioco. Cutrone lo conosciamo e ha messo lo zampino nelle prime due marcature, ma sono certo che il nostro assetto difensivo, ieri per lunghi tratti un po’ anestetizzato, non renderà la vita facile agli inglesi.
Per cui non ci resta che stare calmi, incitare i nostri ragazzi e vincere assieme per arrivare ai gironi. Al mercato torneremo a pensarci negli ultimi 4 giorni della sessione estiva, nella speranza che almeno in quei giorni la società si decida sul serio sul tipo di squadra da dare a Mazzarri per affrontare e ben figurare nelle (speriamo siano tre) competizioni in cui sarà impiegato il Toro.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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