Il ruggito del Re Leone - Possono due soli attaccanti di movimento avere la meglio su una formazione schierata da un prudentissimo Delio Rossi con ben otto uomini dietro alla linea della palla? Il Toro, reduce dal bel pareggio di San Siro, ha giocato in questo modo sabato fino al 63° quando l'ariete Bianchi ha rimpiazzato un Meggiorini generoso ma inconcludente.
columnist
Ogbonna come una Ferrari
Qualche bello spunto del capitano con Cerci e con trottolino Barreto - buon primo tempo il suo, poi però è come evaporato! - non sono bastati ad aprire una falla nel bastimento blucerchiato. Pochi i tiri da fuori, pochi anche i corner battuti per sfruttare appieno la grande qualità negl'inserimenti da dietro di capitan D'Ambrosio, miglior uomo in campo ormai pronto al rinnovo del contratto. Lo 0-0 finale era scritto nelle stelle, dirà qualcuno convinto che, se anche si fosse giocato per altre due ore, i ventimila dell'Olimpico non avrebbero visto gol. Se però capitan Rolly fosse entrato subito a inizio ripresa, scommettiamo che il bunker doriano prima o poi sarebbe saltato per merito di qualche suo ruggito da Re Leone?
Ogbonna, la rinascita - Manca poco ormai al suo ritorno. Parlo naturalmente di Ogbonna. Sguardo fiero, fisico dinoccolato e soprattutto un modo di trattare il pallone che tanto ricorda il più bravo di tutti in Italia, un certo Paolo Maldini. Hanno tremato tutti nell'ambiente granata quando questo ragazzo s'è dovuto fermare per via di un'ernia da sport: sembrava un impiccio da poco, e invece quanta attenzione per il recupero graduale dell'atleta di Cassino da parte dello staff medico granata coordinato come sempre alla grande dal professor Misischi! Operato quasi due mesi fa Angelo è ora come una monoposto di Formula Uno che andrà ad esibirsi contro delle granturismo. Pronti, partenza e via! Mi raccomando, campione: la salvezza di questo Toro passa dalle tue giocate sublimi, metticela tutta per farti acclamare dalla Maratona e dai fans granata sparsi nel mondo!
Tutti in piedi per l'Italrugby! - Sabato a Roma l'Italia del rugby ha compiuto un'impresa a dir poco leggendaria battendo Francia in rimonta per 23 a 18 nel 6 Nazioni. Non ci sono parole, per un italiano che abbia a cuore lo Sport con la S maiuscola, che descrivano la gioia per questa vittoria ottenuta alla fine addirittura giocando con un uomo in meno. Quello stadio pieno che ha accompagnato, anzi trascinato coun un calore incredibile i vari Orquera, Castrogiovanni e Parisse ci ha fatto dimenticare per un paio d'ore le innumerevoli magagne del tran tran quotidiano, oscurando per una volta il calcio degl'impiegati del catasto strapagati. Grazie di cuore, campioni, e come recitano i versi di una toccante poesia: “Tutto per vincere, niente per umiliare e offendere / perché possa essere ancora rugby!”Renato Tubère
© RIPRODUZIONE RISERVATA