- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
columnist
Nella settimana in cui il Toro ha perduto un altro simbolo della sua gloriosa ed indimenticabile storia, portiamo a casa da San Siro un ottimo pareggio. Contro il Milan sono assai piaciuti l'approccio alla gara, pressing alto e voglia di far male all'avversario, una buona compattezza di squadra, il rendimento medio-alto di molti calciatori scesi in campo, i difensori in primis.
È evidente che fuori casa, a differenza di ciò che accade tra le mura amiche, siamo più equilibrati ed efficaci, e i risultati sono lì a testimoniarlo. Ho notato che il Toro di questa stagione patisce oltre che le squadre tecnicamente più dotate, e questa è un'ovvietà, quelle molto "aggressive". Se Milan e Samp hanno proposto un calcio attendista favorendo il nostro fraseggio, il Parma, con un pressing intenso ci ha creato molti grattacapi. Occorre migliorare tecnicamente la gestione del pallone dalla difesa rischiando qualche giocata in più senza superficialità ma con coraggio. In alcune circostanze, il fraseggio difensivo, ci consentirebbe di mandare a vuoto gli avversari, favorendo una migliore costruzione dell'azione.
A questo punto del campionato, rimangono due sostanziali enigmi nella nostra stagione: Zaza ed aggiungo anche Bremer. Il primo - ad oggi - si rivela poco utile in campo ed è stato probabilmente sopravvalutato , il secondo, acquistato dopo il tormentone Verissimo è praticamente sempre stato seduto in panca. A proposito di panchina, temo che l'assenza di alcuni ricambi di qualità potrà rivelarsi il nostro maggior cruccio nella corsa per l'Europa League. E la partita di coppa Italia ne ha fornito conferma.
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA