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Parma-Torino: l’analisi tattica del match analyst

Dario Biasiolo
L’analisi tattica / Torna la rubrica di Dario Biasiolo: ecco alcune indicazioni tecnico-tattiche provenienti dall’ultima gara disputata dai granata

Il Torino si è presentato contro il Parma alla quindicesima giornata con la stessa formazione che ha affrontato il Napoli nell’ultima partita, ad eccezione di Lyanco che ha preso il posto di Buongiorno. Il Parma invece rispetto all’ultima gara con il Crotone ha sostituito Iacoponi per Busi in difesa, Brunetta per Sohm a centrocampo e Cornelius per Inglese in attacco. Rispetto alle partite precedenti il Torino ha costruito molte più azioni, basti pensare che le imbucate sono state il doppio di quelle con il Napoli; tutti hanno contribuito a costruire, le imbucate sono arrivate principalmente da Lyanco, Rincon, Linetty e Rodriguez. La metà di queste sono state indirizzate a Belotti, l’altra metà divisa tra Verdi e Gojak (quest’ultimo ha giocato solo 25 minuti).

Quando le punte vengono incontro al portatore di palla costringono la difesa ad alzarsi, lasciando spazio dietro di sé che può essere facilmente attaccato: significativa la corsa di Singo nel primo gol (minuto 7.00), dopo l’imbucata a Belotti l’ivoriano è partito con un allungo inserendosi nello spazio alle spalle della difesa, spazio creato proprio da Belotti che era venuto incontro a Singo. Quindi, cosa fondamentale nel gioco del calcio è che la punta venga continuamente incontro, alternandosi con l’altra punta per non dare riferimenti fissi alla difesa. Quello che ancora manca al Torino è il continuo rimorchio in aiuto a Belotti, il quale, spesso, essendo solo e di schiena con l’avversario addosso, cerca giocate difficili, per esempio cerca di girarsi e dribblare oppure di giocare palla avanti a un inserimento. Ebbene, Belotti è il giocatore avanzato che viene più servito ma è anche quello che perde più palloni. Basterebbe che a turno, Linetty, Lukic e Verdi e non Rincon che deve stare a copertura della difesa (invece spesso è a ridosso delle punte), andassero a tre metri da Belotti per ricevere lo scarico e servire facilmente gli inserimenti laterali (Singo e Rodriguez) o centrali (Verdi, Linetty, Lukic e Belotti quando è Verdi a ricevere l’imbucata).

Guardate cosa succede al minuto 16.58: l’azione parte addirittura da Sirigu che cerca con un lancio la testa di Belotti, bravo Verdi a fare velo e andargli sotto a rimorchio e ricevere da Belotti lo scarico, addirittura Verdi lascia a Linetty, anch’egli a rimorchio, mentre sia Verdi che Rodriguez attaccano lo spazio alle spalle della difesa, in modo che Linetty abbia due possibilità: sceglie in questo caso Rodriguez che era marcato bene mentre Verdi era smarcato. Errore decisionale ma l’azione è perfetta. Altra azione simile è arrivata al minuto 21.26 e un’altra ancora 79.23 da un’imbucata di Lyanco per Gojak, Lukic parte e il bosniaco lo manda nello spazio: cross del serbo e tiro di Linetty centrale.

L’attacco allo spazio può avvenire anche con un lancio lungo come quello perfetto di Rincon per Belotti al minuto 11.30, poi la palla messa in area da Belotti è stata intercettata. Stessa azione con Belotti che attacca bene lo spazio ma Izzo non lo manda (minuto 22.15), e poco dopo (minuto 22.33) Verdi attacca lo spazio ma Lyanco gioca corto. Al minuto 57.25 una perfetta ripartenza vede Belotti mandare nello spazio Verdi completamente solo davanti al portiere, ma il suo tiro è a lato. Al minuto 69.39 altra palla anticipata dalla difesa e imbucata su Belotti che si gira e parte, ma anziché mandare Gojak dribbla e conquista una punizione. Al minuto 71.57 è bravo Rincon di prima a trovare Belotti che si inserisce, il tiro è centrale. Al minuto 77.03 altra palla conquistata a centrocampo e nuovamente Belotti che manda nello spazio Goyak, costretto a uscire il portiere Sepe. In totale, secondo i miei calcoli 26 sono stati gli inserimenti attaccando lo spazio. Al minuto 40.52, il Torino costruisce un’azione partendo da un recupero di Bremer dalla linea di fondo e con 5 passaggi in avanti, sempre per un giocatore che si inserisce da dietro (classica azione del rugby), la palla arriva a Belotti in area da solo, peccato per il controllo sbagliato. In questa azione bisogna sottolineare l’importantissimo taglio di Verdi che porta via il difensore e Izzo che giustamente gioca sull’inserimento di Belotti completamente solo, grazie appunto al taglio di Verdi.

L’altra situazione in fascia che è ricorrente nel Torino, tanto che la illustro da due mesi nelle mie analisi, è il perfetto taglio di un centrocampista davanti all’esterno in possesso palla, che porta via il difensore centrale creando un buco enorme centralmente al limite dell’area nella difesa avversaria: al minuto 54.09 con palla a Singo, Lukic taglia benissimo ma Verdi non si inserisce (o meglio non sprinta, che è diverso) nello spazio libero e Singo scarica. Alcuni secondi dopo a sinistra stessa situazione con palla a Rodriguez, qui è Belotti che taglia e Linetty si inserisce però Rodriguez non gioca su Linetty ma su Belotti. Molto bene al minuto 81.55: palla a Singo in fascia, sempre taglio di Lukic e Gojak viene incontro nello spazio lasciato da Lukic, Singo gioca a Gojak che di prima manda Lukic. Ottimi meccanismi! E quando i meccanismi si ripetono significa che cominciano ad essere assimilati. Sino a portare al terzo gol al minuto 94.10, quando è Lukic in possesso palla in fascia, Gojak taglia e Belotti viene incontro, riceve da Lukic, avanza e manda nello spazio Gojak che segna il terzo gol.

In totale i cross, compresi corner e punizioni-cross, sono stati dieci e una sola volta c’è stata la chiusura del cross: il bellissimo gol di Izzo. Tre gol e almeno altre 4 nitide occasioni da rete sono un ottimo bottino, ma i report parlano di più di 60 palle perse tra errori decisionali ed errori tecnici, pensate quant’è il potenziale di questa squadra!

La fase difensiva, considerata anche la poca qualità dell’avversario e la mancanza di Gervinho, è stata buona: la marcatura tra le linee è migliorata, stessa cosa la lettura della palla scoperta, pochissime volte è stato perso l’avversario nell’inserimento. Due aspetti invece devono ancora essere migliorati: la marcatura e il colpo di testa in area di rigore e l’accorciare nell’uno contro uno. Ancora troppi traversoni e palle dentro pericolose avvengono sia lateralmente sia centralmente.