Parola al mister

Rampanti: “Ammirerò sempre Belotti. Juric? Può essere l’uomo giusto se…”

Gianluca Sartori Direttore 
Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo l'annuncio di Ivan Juric

Il Torino ha deciso di voltare pagina: pochi giorni dopo la fine del campionato è arrivata l’ufficialità dell’investitura di Ivan Juric come allenatore incaricato di guidare la rifondazione della squadra dopo due annate troppo sofferte. Con Serino Rampanti facciamo il punto della situazione, tra le ultime considerazioni sulla stagione da poco conclusa e le premesse che il club sta gettando per il futuro, nell’ultima puntata di “Parola al Mister” per quanto riguarda la stagione 2020/2021 (ma Serino tornerà a farci compagnia di tanto in tanto durante l’estate).

Serino, martedì scorso nella disamina sul rendimento di ogni giocatore ci eravamo fermati ai centrocampisti. Proseguiamo con gli attaccanti: Sanabria è stato un innesto importante.

“Nicola, che lo conosceva bene, ha saputo fare il nome giusto. Quello di Sanabria è stato un contributo importante. Ha ingranato bene fin da subito appena ha potuto giocare dopo il Covid, poi è calato un po’ verso la fine ma se vogliamo è comprensibile. Si è fatto sentire dal punto di vista realizzativo togliendo parte del peso dell’attacco dalle spalle di Belotti. Il Torino si è salvato anche grazie ai suoi gol. Vedremo nella prossima stagione se in maglia granata vivrà l’affermazione definitiva”.

Sei sempre stato critico con Zaza. Però ha fatto dei gol importanti, come giudichi la sua stagione?

“Con onestà intellettuale devo dire che specie sotto la gestione di Nicola ha fatto abbastanza bene. Se guardiamo il rapporto minuti/gol nel girone di ritorno, ha fatto senz’altro meglio di Belotti. Il suo atteggiamento poche volte mi era piaciuto, ma qualcosa di buono ha fatto. Ora vediamo se rimarrà, io credo di sì se consideriamo il suo ingaggio, difficilmente un’altra squadra glielo può offrire”.

Di Verdi cosa pensi? Nicola lo ha reinventato mezzala, in quella posizione può avere un futuro?

“Ha avuto molte opportunità ma ha tradito le aspettative del club e dei tifosi. Ha fatto bene a Bologna, poi tra Napoli e Torino è un po’ sparito dai radar. Nel nuovo ruolo però ha fatto vedere qualcosina. Vedremo se Juric lo riterrà ancora utile, per me è possibile perché utilizza un modulo che prevede le mezzali avanzate, inoltre gli piacciono i giocatori polivalenti”.

Bonazzoli non è mai davvero riuscito ad uscire dall’anonimato.

“Fin da subito ero stato piuttosto drastico nei giudizi su di lui e penso che non mi sono sbagliato di molto. Anche lui ha deluso le aspettative. Difficile affermarsi in Serie A senza la giusta personalità. Si tratta di un giocatore che può avere dei lampi, ma difetta in continuità e padronanza del ruolo, doti che al momento non ha”.

Infine, Belotti. La sua stagione è stata a due volti: come la giudichi?

“Non si può dire che abbia fatto un grande campionato. Per esprimersi al meglio uno col suo fisico ha bisogno di allenarsi con continuità e intensità. Il Covid nel girone di ritorno gli ha spezzato il ritmo e da lì non si è più veramente ripreso: lo testimoniano i numeri della sua stagione. Questo non toglie che sia un giocatore che merita di giocare in un contesto con ambizioni importanti. Mi aspetto che possa partire, l’Europeo è una vetrina importante e vedremo se riuscirà a mettersi in mostra; nell’ultima fase, ho avuto l’impressione che lui si sia concentrato molto su questo. In ogni caso, per quello che ha dato al Torino, Belotti resta da ammirare come giocatore e come persona”.

In chiusura, non posso che chiederti un giudizio su Ivan Juric: come lo vedi sulla panchina del Torino?

“In qualche occasione ti dissi che secondo me il Torino ha bisogno di un allenatore, tra virgolette, con la “tuta”. La premessa è che io avrei dato fiducia a Nicola, mi spiace che non sia stato così, ma prendiamo atto delle scelte del club. Juric, in ogni caso, può essere il tecnico giusto per il Torino. Anzitutto per il tipo di persona che è: diretto, pratico, concreto, non ha timore di nulla e di nessuno. Se riuscirà a trasmettere questo suo modo di essere alla squadra, vedremo un Toro senza timori reverenziali, all’opposto di quello che è accaduto nell’ultimo biennio. Juric è un discepolo di Gasperini, speriamo abbia preso da lui il meglio. Non dimentichiamo, però, che Gasperini si è affermato ad alti livelli non solo perché è bravo, ma perché opera all’interno di una società organizzata nel migliore dei modi. Juric, quindi, può fare bene se sarà supportato dal club nel modo giusto, a partire dalla fase di costruzione della squadra”.

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