PAROLA AL MISTER

Rampanti: “Belotti, un silenzio assordante. Derby, non c’era una punta Primavera?”

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Serino analizza così i temi di casa Toro dopo la sconfitta nel derby contro la Juventus
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino perde il 203° derby della Mole: tanti i temi che ci regala l’onda lunga della stracittadina contro la Juventus, proviamo a passargli in rassegna con Rosario Rampanti nel consueto appuntamento con “Parola al Mister”. Ecco come Serino sviscera gli argomenti del momento in casa Toro.

Serino, come esce il Torino da questo derby?

“Risultato a parte, l’approccio alla gara mi era piaciuto, il Torino ha giocato bene, anzi, è stato eccezionale fino a un certo punto della gara. Aggressione costante, attenzione su ogni pallone e tanta grinta: una mentalità da Toro che spero di vedere replicata tante altre volte. Poi è emersa la mancanza di adeguati ricambi, e lì certo che le assenze hanno pesato. Chi è entrato non ha saputo incidere per tanti motivi”.

Fossi stato in Juric avresti fatto qualcosa di diverso?

“Non critico l’allenatore, mi sta piacendo la squadra, vedo presenza su tutti i palloni e aggressività. Dico solo che non c’è l’obbligo di fare dei cambi. Per mettere dei giocatori fuori ruolo, forse tanto vale chiedere a chi è in campo di rimanere dentro e dare tutto”.

Cosa pensi delle esternazioni di Juric sulle criticità nel recupero degli infortunati?

“Penso che faccia anche bene a mettere in evidenza i problemi se questo serve a risolverli, però dopo una partita mi aspetto che un allenatore approfondisca più che altro i temi della partita, cosa è stato fatto di giusto o di sbagliato dai calciatori in campo o da lui stesso. Diciamo che parlando d’altro si può dare l’impressione che si voglia sviare l’attenzione da altri problemi. Uno stratagemma comunicativo che per fare un esempio è spesso utilizzato da Mourinho”.

Belotti e Izzo sono tra i giocatori che più sono stati assenti nelle ultime settimane: è importante recuperarli?

“Sì, ma mi sembra ci sia un certo distacco da parte loro, ho una sensazione sgradevole, quella che con la testa siano già fuori dal Toro. Il tempo dirà se è solo una mia sensazione o no, ma di certo da parte di Belotti ultimamente c’è un silenzio… assordante”.

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Questo è stato il ventesimo derby perso nell’era Cairo: cosa ti fa venire in mente questo dato?

“Mi fa venire in mente che c’è e permane una grande differenza tra le due società, a tutti i livelli, e anche per le piccole cose che poi in realtà tanto piccole non sono. Penso ad esempio al fatto che la Primavera gioca a Biella. La lontananza impedisce all’allenatore della prima squadra di andare a vedere le partite dal vivo e questo fa sì che manchi la conoscenza dei giocatori. Siamo sicuri che in Primavera non ci fosse un attaccante in grado di fare il quarto d’ora finale del derby? Penso che non sia così strano che una squadra di Serie A, se ridotta all’osso in un reparto, chiami dei Primavera. Il fatto che la Primavera giochi distante porta diverse conseguenze spiacevoli e questo è solo un esempio. Più ci penso e più non capisco il motivo per cui la Primavera non possa giocare al Filadelfia, specie se ripenso a quanto accadeva ai miei tempi”.

Chiudiamo con una nota positiva. Milinkovic-Savic sta crescendo…

“Noto che sta ricevendo sempre meno critiche e questo mi fa particolarmente piacere”.

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