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Rampanti: “Buongiorno e Radonjic, due lampi nel buio”
Il Torino vince contro il Genoa al termine di una settimana molto intensa. Decide una rete fantastica di Nemanja Radonjic arrivata al 94’ di una sfida che per il resto era stata noiosa. Commentiamo i temi caldi del momento insieme a Serino Rampanti, che torna a farci compagnia sulle colonne di TN con una nuova puntata di “Parola al Mister”.
Serino, da cosa partiamo? Di cose ne sono successe ultimamente…
“Partirei da Buongiorno che, a quanto si legge, ha rifiutato il trasferimento all’Atalanta. Cosa sarebbe successo se invece l’operazione fosse andata a buon fine? Penso che il presidente si sarebbe avventurato nel buio. Da sempre i vecchi saggi del calcio dicevano che era difficile sostituire un attaccante, era invece semplice sostituire un difensore. Tanti giocatori che facevano gli attaccanti o i centrocampisti hanno potuto poi allungarsi la carriera arretrando di qualche metro, ad esempio Fossati, Puia, Comi, Zaccarelli, solo per rimanere all’interno della storia del Toro. L’inverso invece non è mai stato praticabile. Insomma, i difensori secondo questa teoria sarebbero facilmente sacrificabili. Buongiorno, però è un discorso a parte. Perché è cresciuto nel Torino fin da bambino. Sono sempre di meno quelli che ce la fanno. Ricordo Ezio Rossi, Cravero, o il sottoscritto nel passato. Di questi tempi, invece, è sempre più difficile vedere ragazzi nati nel Torino arrivare in prima squadra. La trattativa, nata in pochi giorni, aveva scioccato il popolo granata e quindi se avesse ceduto Buongiorno, l’idolo assoluto dei tifosi, non so come Cairo ne sarebbe uscito, se non brancolando nel buio”.
Come valuti la prestazione del Torino contro il Genoa?
“La squadra ha giocato male, non è nelle condizioni migliori. Ci sarà qualche giocatore sottotono dal punto di vista fisico, forse. Ma non ho visto uno sviluppo di gioco vero e proprio. Ricordo un paio di tiri da fuori, ma il resto è mancato quasi tutto, in particolare i cross degli esterni. Non ci sono state azioni manovrate da ricordare. Per questo il gol di Radonjic è stato un lampo nel buio. Ora Juric, avendo la sosta del campionato, può lavorare per presentare un Toro diverso alla ripresa. In particolare, bisogna aspettarsi che la squadra trovi il modo di innescare al meglio Zapata, con palloni alti o in profondità, in modo da sfruttare il suo strapotere fisico”.
Radonjic prima o poi riuscirà a essere continuo?
“Lui ha questo tipo di colpi. Mi pare evidente che Gilardino e i suoi giocatori non abbiano studiato bene come gioca, perché quel dribbling è ciò che lui fa sempre. Non a caso l’anno scorso era partito molto bene, poi gli hanno preso le misure. Mi chiedo anche a chi fosse rivolto il gesto durante la sua esultanza. Forse era una polemica contro l’allenatore che non lo ha messo titolare? Fosse così, sarebbe sbagliato. Juric ha fatto bene a utilizzarlo a gara in corso. Radonjic è uno che se lo metti titolare rischia di sedersi, se invece lo fai arrabbiare tenendolo fuori, allora si vedono le sue qualità. Insomma, Radonjic deve solo ringraziare Juric, perché sa sfruttarlo e sa gestirlo”.
Che acquisto è quello di Zapata?
“Se è quello di due-tre anni fa è un acquisto eccezionale, se è quello dell’anno scorso c’è da preoccuparsi, perché è stato spesso infortunato. Ha fatto poche partite, solo due gol, di cui uno a Torino, eccezionale. Bisogna sperare che lui non ricaschi in infortuni. Starà all’allenatore e a chi cura l’aspetto fisico dare la giusta attenzione alla sua condizione fisica. E’ uno che ti può far fare il salto di qualità, ma deve stare bene fisicamente”.
In generale, del mercato cosa pensi? Il Torino è più forte dell’anno scorso?
“Quasi tutti i giocatori sono stati confermati. Vlasic e Bellanova non mi paiono in condizione, c’è da sperare che inizino a far vedere qualcosa in più, altrimenti il Toro rimarrà nella solita dimensione. Se Zapata è in condizione e se gli altri, penso soprattutto a Ilic e Ricci, si esprimono su livelli consoni alle proprie qualità, allora la squadra potrebbe anche fare qualcosa in più. Ma stiamo parlando di ipotesi sottoposte a tante variabili”.
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