Parola al mister

Rampanti: “I pilastri del Torino erano tre e sono rimasti in due”

Rosario Rampanti Serino
Serino analizza così i temi caldi di casa Toro dopo l’esordio in campionato
Gianluca Sartori Direttore 

La prima gara della Serie A 2024/2025 è una beffa per il Torino, che gioca bene a San Siro, arriva sul 2-0 ma vede svanire la vittoria nel finale di gara. Analizziamo quanto accaduto in Milan-Torino con Rosario Rampanti, nella nuova puntata di “Parola al Mister”.

Che ti è parso di Milan-Torino? “E’ stata una partita giocata bene dalla squadra, tenendo presente che all’inizio di campionato spesso le squadre più blasonate soffrono, come si è visto con Milan, Inter e Napoli. Spesso alla prima giornata ci sono risultati che non ti aspetti e il Torino ha destato una sorpresa che avrebbe potuto essere anche una vittoria eclatante, senonché nel finale sono venute a galla certe problematiche di cui soffre il Torino”.

A cosa ti riferisci?Ha inciso anche la stanchezza, ma penso soprattutto al valore del parco giocatori; di solito, quando in una squadra tu cambi degli uomini, l’intenzione dell’allenatore è dare qualcosa in più, come vivacità e intraprendenza. Coloro che entrano devono dare una spinta in più in termini di dinamismo e di voglia di incidere. Il Torino questo al momento non può farlo, perché ha dei ricambi che sono appena sufficienti. In particolar modo, ci sono lacune evidenti in difesa, il Torino ha bisogno dei rinforzi in questo reparto”.

Che cosa non ti convince? “L’allenatore ha tentato di arrangiarsi, lo ha fatto mettendo Vojvoda braccetto destro e continuando con Lazaro a sinistra ma, secondo me, ad alti livelli non bastano questi giocatori. Non mi illudo per una buona palla messa in mezzo, è un giocatore che l’anno scorso ha avuto un rendimento nettamente insufficiente. Poi non mi ha convinto al cento per cento Masina, in particolare sul secondo gol del Milan, con quel tentativo di intervento scoordinato fatto con il piede sbagliato, un errore grave che ho rivisto un po’ di volte. Poi si può dare anche la colpa al portiere, come di solito si fa, ma stavolta non aveva nessuna colpa; se tirano forte da 4-5 metri si può fare poco. Insomma, le perplessità riguardano la difesa; Coco ha fatto il suo a Milano, ma attendo di vederlo in altre partite. Il Torino è orfano di Buongiorno e Rodriguez e sarà dura riuscire ad avere una difesa sugli stessi livelli dello scorso anno”.

I punti forti, invece, quali sono? “I pilastri del Torino erano tre; Buongiorno, Bellanova e Zapata. Ora ne sono rimasti due. Bellanova, in particolare, ha beneficiato dell’errore di sottovalutazione del tecnico del Milan, che dalla sua parte ha messo un giocatore offensivo come Saelemaekers, che non poteva certo contrastare Bellanova in fase difensiva. Il Torino in questo senso è stato favorito, lo interpreto come un gravissimo errore di Fonseca. Poi certo, c’è Zapata, che è bravo a trasformare in rete quasi ogni occasione che gli capita. Sarebbe stata una vittoria clamorosa, con i granata che hanno beneficiato anche il fatto di avere giocatori che si conoscono dalla cintola in su”.

Come giudichi il primo impatto di Adams?Mi è piaciuto negli scampoli di gara che ha fatto. Ma vediamolo in altre partite. Fatico a esaltarmi, per lui come per il resto della squadra; vediamo le prossime partite, credo ci siano lacune da colmare al più presto. Nutro speranze in questo allenatore, credo stia impostando un buon lavoro, ma occorre tenere i piedi per terra. Sarebbe errato illudersi, ma lui lo sa bene. Staremo a vedere se la campagna acquisti completerà la squadra, aspettiamo fiduciosi”.

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