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Parola al Mister

Rampanti: “Insieme al vero Juric è tornato il vero Toro”

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Della situazione attuale parliamo con Serino Rampanti nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino vince a Udine interrompendo un periodo negativo e si rilancia in grande stile con un successo su un campo che fin qui si era dimostrato difficile per tante squadre. La prossima partita è un appuntamento di quelli importanti, all’Olimpico Grande Torino arriverà il Milan. Del momento dei granata abbiamo parlato con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al Mister”.

Pellegri può essere l’attaccante che il Toro cerca?

“Potrebbe esserlo. Al momento serve ancora il condizionale perché i trascorsi dicono che fin qui non ha avuto continuità a causa degli infortuni, che gli sono purtroppo capitati spesso, nuovi o vecchi che siano. Ben venga questo Pellegri, il Torino ha estremamente bisogno di energie nuove lì davanti. Potenzialmente, lui potrebbe diventare un centravanti fantastico”. 

Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?

"Gli do un voto 8 per il gol segnato, per la sua potenza e per le sue doti fisiche, ma gli do ancora un 5/6 nella protezione del pallone e nella distribuzione, quindi in generale nel gioco spalle alla porta, quando subisce la carica dell’avversario. Deve riuscire a fare respirare la squadra quando ce n’è bisogno. Ma questo credo che l’allenatore glielo abbia già detto da tanto tempo. In ogni caso ora ha bisogno di confermarsi, l’allenatore e i compagni non aspettano altro”.  

Stimi particolarmente Singo, ma è in panchina perché Aina sta giocando bene…

“Se Aina riesce a essere lucido e concentrato, è un ottimo giocatore. In particolare, può migliorare nel capire quando puntare l’uomo e quando invece è meglio scaricare il pallone. Fino a questo momento, lui ha privilegiato il portare palla, e si sa che la palla va portata solo se non hai altre giocate, perché il gioco deve essere di squadra. Di recente, soprattutto domenica, mi è parso molto in palla. Deve continuare così migliorando l’interpretazione delle fasi di gioco. Se continua a giocare così, e se Singo non si dà una mossa, è giusto che giochi lui. Singo si è un pochino fermato, ed è un peccato perché da sempre io stravedo per lui. I ragazzi giovani a volte si fanno condizionare anche da qualche notizia che leggono. Invece il posto in squadra bisogna meritarselo di settimana in settimana”.

Hai avanzato il sospetto che Juric non avesse più la solita carica, pensi sempre questo?

“Non solo io, ma anche commentatori più bravi di me avevano pensato questo dopo aver sentito le sue dichiarazioni post derby. Invece è stato bravo a reagire e far reagire i giocatori. A Udine la squadra è stata compatta e vogliosa come deve essere. Questa vittoria davvero ci voleva”.

Ora c’è il Milan, cosa ti aspetti dalla prossima partita?

“Il Torino deve presentarsi in campo con la carica e la determinazione che si è vista a Udine. Di sicuro questa è una vittoria che dà morale, fiducia, rinforza l’unione tra squadra e allenatore. Si è trattato di una dimostrazione di forza da questo punto di vista. E se il gruppo è forte allora è giusto non darlo mai per battuto prima del tempo”.

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