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Rampanti: “Juric e Radonjic? C’è più amore che odio, a loro insaputa”
Il Torino vince in casa della Salernitana: lo 0-3 ottenuto fuori casa spedisce i granata a sette punti in classifica dopo quattro giornate di campionato. Serino Rampanti, nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”, analizza così i temi più caldi di casa Toro.
Serino, quale è la tua analisi della vittoria del Torino a Salerno? “C’è stata una bella dimostrazione dopo che col Genoa era arrivata sì una vittoria, ma al termine di una prestazione negativa. Questo vuol dire che la squadra ha carattere e il tecnico glielo sa trasmettere. Certo emerge ancora una volta che il Torino rende di più fuori casa rispetto a quando gioca tra le mura amiche”.
Come mai il Torino fa molto bene fuori casa e fatica di più in casa?“Con superficialità si potrebbe affermare che la causa è da ricercarsi esclusivamente nelle caratteristiche tecniche dei giocatori, ma in realtà è il modo di giocare molto aggressivo che adotta la squadra a fare la differenza. Questo stile di gioco rende di più quando si affrontano squadre che vogliano impostare la partita iniziando le azioni con passaggi lineari, partendo dal loro portiere, e le squadre che giocano in casa sono naturalmente portate alla costruzione del gioco dal basso. Il pressing alto che adotta molto bene la squadra di Juric, quando incontra questo tipo di squadre (naturalmente non mi riferisco ai top team del campionato) dà quasi sempre questi risultati positivi”.
Come analizzi il rapporto tra Juric e Radonjic?“Juric e Radonjic a loro insaputa sono futuri innamorati, calcisticamente parlando. Dopo il gol contro il Genoa parlammo della grande giocata del ragazzo e di quel gesto rivolto, secondo me, sicuramente al tecnico colpevole di non farlo giocare con continuità. Abbiamo pure affermato che Juric, conoscendo il soggetto in questione, sa che, se non lo tiene sotto pressione ottiene poca collaborazione in campo. La conseguenza del metodo Juric nei riguardi di Radonjic sembra al momento dare pienamente ragione al tecnico. Ma sarebbe errato non considerare la reazione molto positiva del giocatore a questo stato di cose. Questo tipo di rapporto è sfociato nel gol contro il Genoa e nei due gol realizzati contro la Salernitana. Esiste quindi un legame che sta portando grandi benefici per la squadra. I complimenti vanno fatti ad entrambi. Stanno trovando il modo di dare alla squadra il massimo apporto nei loro ruoli”.
Come descrivi l’impatto di Zapata su questo Toro?“Molto buono, perché in questo momento lui si è reso molto collaborativo con i compagni. Non è egoista ma si mette al servizio della squadra. Si tratta di una punta di peso importante, un profilo che mancava al Torino, colui che nei momenti opportuni sa proteggere il pallone, fa rifiatare la squadra, detta il passaggio al compagno con movimenti giusti e sa realizzare. Lui è un attaccante centrale che ha portato ancora più consapevolezza ai compagni, i quali, grazie alla sua presenza, credono ancora di più nelle possibilità della squadra. Il seguito del campionato ci dirà se poi gli obiettivi verranno centrati”.
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