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Rampanti: “Juric? Quando si fa una rivoluzione tutto è possibile”
Il Torino vince con una grande prestazione a Sassuolo e ora si prepara ad affrontare un trittico di partite ravvicinate: Lazio, Venezia e Juventus nell’arco di nove giorni per confermare la propria crescita. Di questo abbiamo parlato con Serino Rampanti nel consueto appuntamento del martedì mattina con “Parola al Mister”.
Serino, il Torino a Reggio Emilia ha messo d’accordo tutti. Quale è il tuo pensiero?
“Si è vista una prestazione micidiale da parte della squadra. Il risultato poteva essere ben più largo di quello che è stato, per la quantità di occasioni create. Da un certo punto di vista però non aver dilagato nel risultato è una buona cosa perché questo induce a tenere i piedi per terra”.
Serviva una conferma dopo la Salernitana, come avevamo sottolineato nel precedente appuntamento, e questa conferma è arrivata: sembra già il Toro di Juric.
“Si è capito qual è il modo di fare del tecnico. Lui è arrivato a Torino determinato al massimo e ha capito come doveva comportarsi per stimolare il presidente e il direttore sportivo a cambiare registro. Per Cairo sarà stato uno shock sentire Juric dire quelle cose, anche perché non mi sembra il tipo che ama essere contraddetto da chi lavora per lui, ma se questo è l’andazzo… Juric, poi, ha una cosa diversa da altri che si sono avvicendati sulla panchina del Torino di recente, e cioè ha capito appieno i giocatori che ha a disposizione, conosce al massimo difetti e qualità di tutti loro e di quelli che sono arrivati”.
Brekalo e Praet ti sono piaciuti?
“Sì, bravissimi tutti e due, sono quei giocatori in grado di portare qualità e freschezza e in grado di riavvicinare i tifosi, speriamo si confermino. Sono curioso poi di rivedere il difensore Zima. Le risposte più belle comunque stanno arrivando da chi c’era già. Bremer si sta confermando su alti livelli, Sanabria mi piace per la sua presenza scenica, si fa sentire sempre e non va mai per terra. Ansaldi poi sta rendendo anche perché Juric sta capendo come gestirlo, con il contagocce. Gioca solo quando c’è bisogno e così può dare un grande contributo”.
Non temi che questo modo di giocare sia alla lunga dispendioso per i giocatori?
“Sì, è dispendioso ma la rosa del Torino è profonda e, inoltre, la fatica la senti quando perdi, non quando vinci…”
Ora cosa ti aspetti da questa squadra nelle prossime partite?
“Mi sembra che il calcio di Juric sia già stato assimilato. Se nei giocatori rimarrà la fame giusta, se il tecnico non perderà lucidità e il controllo della situazione, se il Torino riesce a ripetersi sui livelli di Reggio Emilia con continuità, sarà giusto non porsi limiti. Sta succedendo una rivoluzione e nelle rivoluzioni tutto può succedere”.
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