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Rampanti: “Non capisco le decisioni di Zufferli. Capisco invece Pellegri”
Il Torino, al termine di una settimana molto intensa, pareggia con il Monza una gara condizionata da episodi arbitrali dopo aver vinto contro la Sampdoria e dopo aver vissuto la giornata del 74esimo anniversario della Tragedia di Superga. Di tutto questo parliamo con Serino Rampanti, nella nuova puntata di “Parola al Mister”.
Serino, che opinione ti sei fatto delle decisioni arbitrali di Zufferli in Torino-Monza?
“Non ho ancora capito come si possa non fischiare un rigore come quello di Ricci su Rovella. Gli episodi arbitrali hanno sicuramente inciso sull’esito della partita ma fermarsi a questo sarebbe limitante”.
Cosa si può dire allora su Torino-Monza?
“Si può dire che hanno funzionato i cambi di Palladino. In particolare, l’inserimento di Petagna è stato importante, così come quello di Caprari. Ha iniziato la partita senza punte di peso, ma mettendo due giocatori offensivi veri e propri ha cambiato le carte in tavola ed è riuscito ad arrivare al pareggio, senza dimenticare ovviamente che c’era un rigore per il Torino; se fosse stato concesso ora staremmo parlando d’altro, ma sicuramente Buongiorno con Petagna ha trovato molte più difficoltà. Il Torino ha giocato bene nel primo tempo, ma il Monza era inconsistente davanti e quindi i granata avevano vita facile”.
Sanabria, undici gol. Te lo saresti aspettato?
“Ne parliamo da settimane, ciò che mi sembra decisivo è il fatto che mi sembra più leggero mentalmente, più sereno. Forse prima aveva problematiche personali. Ora è lanciato, e secondo me può ancora incrementare il suo bottino perché lo vedo giocare in scioltezza. Questo non può che fare piacere. Ora sa fare molto bene in fase di appoggio con i compagni ma anche nella realizzazione; e ora non è facile trovare altri calciatori così. Se riesce ad accompagnare il lavoro che fa per la squadra con questa continuità sottoporta il Torino deve essere molto contento”.
Il Torino è coinvolto in una volata per l’ottavo posto. Come vedi il finale di campionato?
“Io vedevo la Fiorentina favorita, pensavo potesse vincere contro un Napoli che ha la pancia piena, ma hanno fatto un passo falso. Di quel gruppetto di squadre mi sembra la più forte ma anche gli impegni di Conference League e Coppa Italia che toglieranno risorse. Questo fattore lascia tutto incerto”.
Un passo indietro, alla vittoria di Genova contro la Sampdoria. Cosa pensi del comportamento di Pellegri?
“Un episodio da biasimare, bene ha fatto l’allenatore granata a definirlo come tale, ma con tutti i guai che sta passando si può anche capire il disagio che prova e probabilmente quel gol ha scatenato in lui una tale carica agonistica che è scaturita in questo gesto che comunque non era da fare. Gli avversari si rispettano sempre. Bisogna avere sempre un comportamento idoneo alle varie situazioni; contro avversari così in difficoltà non bisogna mai infierire, perché il calcio è una ruota che gira. In ogni caso apro questo inciso, capisco le problematiche e la tristezza di chi si fa sempre male, perché nella vita i soldi non sono tutto. Provando a mettermi nei suoi panni, penso che la sua annata sia stata non facile da vivere. Quindi quello che ha fatto in qualche modo lo capisco. E mi metto anche nei panni del papà, che sarà molto preoccupato”.
Infine, ti abbiamo visto il 4 maggio a Superga, insieme ad altre glorie granata come Pulici e C. Sala. Come hai vissuto la giornata?
“Bisogna sempre mantenere vivo l’attaccamento verso quei campioni che hanno lasciato una traccia fantastica facendo sì che il Torino sia una società che si differenzia da tutte le altre. Vedere tanti tifosi e alcuni miei ex compagni a Superga, stando insieme a loro, è stato bello; bello anche che sia venuto Pupi, è molto importante la partecipazione degli ex giocatori. Una cosa negativa però c’è stata”.
Che cosa?
“Io ero seduto nel sagrato, di fronte a me avevo i membri della società, dietro di loro c’era una fila con tutti giocatori di colore, mentre dall’altra parte c’erano tutti giocatori bianchi, l’unico forse che era seduto con loro era Seck. Mi ha un po’ colpito quella immagine, ho avuto l’impressione che questi giocatori di colore non si siano integrati bene, è un’immagine che non mi è piaciuta. Sarà stata una combinazione, ma a me e ai miei ex compagni non è sfuggita”.
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