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La vittoria del Torino contro il Parma ha permesso a tutto il mondo granata di trascorrere un 4 maggio più sereno. La salvezza non è ancora conquistata, ma è stato fatto un passo importante. Ne parliamo con Serino Rampanti nell’appuntamento settimanale con “Parola al Mister”.
Serino, innanzitutto un pensiero per il Grande Torino dopo il 72esimo anniversario della tragedia di Superga.
“Come si fa a non ricordare quei grandi campioni, per uno come me che è nato in quell’anno 1949? Poi a nove anni sono entrato nel settore giovanile del Torino e ricordo bene come tutto era impregnato della storia del Grande Torino. Mi piace vedere come di anno in anno la partecipazione a questa ricorrenza non cala mai, anzi, il ricordo è sempre perpetuo e secondo me sarà così finchè ci sarà il calcio. Ogni anno in questa data noi del Toro sentiamo sempre più forte il senso di appartenenza”.
Ora torniamo alle questioni di attualità: quello contro il Parma è un esame di maturità superato per il Torino di Nicola?
“L’esame sarà superato solo quando si arriverà alla salvezza. Secondo me questa arriverà, l’abbiamo sempre scritto e ne sono sempre stato convinto, perché ritengo che ci sia potenziale tecnico superiore rispetto a quello di altre concorrenti. Il Torino però si trova in questa situazione a causa di errori gravi che sono stati fatti a monte. L’auspicio è che una volta ottenuta la salvezza si possa ripartire facendo tesoro di queste esperienze, si migliora solo prendendo atto di quel che si sbaglia”.
La gara è stata risolta da una grande giocata di Ansaldi.
“Si tratta di un giocatore di livello superiore frenato, come si sa, da problemi fisici troppo frequenti. Se però mi fa anche solo 15 partite all’anno sui suoi livelli io gli rinnovo il contratto senza problemi. Poi oltre ad essere un bel giocatore è un ragazzo serio. Lasciarlo andare via sarebbe un grave errore. Come lo sarebbe decidere di fare a meno di Nicola”.
Sei pro-Nicola anche per il futuro?
“Sì, ha dimostrato di essere affidabile e bravo. Ha avuto delle buone intuizioni tecnico-tattiche e anche contro il Parma ha azzeccato delle mosse, come Baselli regista e Vojvoda esterno. Lui è sempre stato coerente con le proprie scelte e il suo modo di ragionare. Spero che il Toro non ricaschi nella tentazione di andare a cercare grandi nomi della panchina, quando in realtà l’opzione buona è già in casa”.
Belotti, invece, continua a non segnare ed è uscito dal campo nervoso. Come valuti il suo momento?
“Ha risentito fisicamente del Covid. Ha una struttura possente e quelli come lui faticano sempre di più a tornare in forma dopo uno stop rispetto ai brevilinei. Poi gli manca il gol e questo lo innervosisce. Deve però capire che Nicola deve gestire un gruppo di uomini e tenere sulla corda tutti, anche Zaza che – lo devo dire con onestà intellettuale – con Nicola si è dato una mossa”.
Cosa ti aspetti da Verona-Torino?
“Mi aspetto che il Torino possa fare punti perché ha motivazioni superiori rispetto a quelle di una squadra che ormai non ha più nulla da chiedere al campionato. I granata devono fare punti a Verona, poi cercare di ottenere qualcosa anche dalla gara col Milan. In generale, credo che l’obiettivo possa e debba essere quello di arrivare alla salvezza prima dell’ultima partita in casa col Benevento”.
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