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Rampanti: “Toro e Juric, un malcontento che mi fa pensare”

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Serino analizza così i temi caldi in casa granata dopo il pareggio per 1-1 contro l’Inter
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino pareggia con l’Inter, sale a quota 35 punti in classifica ma il segno X è accolto soprattutto con rammarico nonostante sia arrivato in un match contro i campioni d’Italia. Dei tanti temi che ci ha lasciato in eredità la partita di domenica sera parliamo con Serino Rampanti, nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”.

Serino, non si può non partire dall’episodio del mancato rigore concesso al Torino. Cosa ne pensi?

In quel momento il Torino stava mettendo l’Inter alle corde, quindi se fosse andato sul 2-0 avrebbe potuto ulteriormente fortificare il suo controllo sulla partita. Si è trattato di una svista scandalosa, ma non mi sorprende, perché dopo tutti questi anni nel calcio ho imparato che la sudditanza psicologica degli arbitri verso le grandi squadre, soprattutto nei momenti che contano, ogni tanto esce fuori. Non uso mezzi termini, è stata una schifezza. Conosco personalmente il presidente Aia Alfredo Trentalange, che è di Torino, e so che è una persona seria. Spero intervenga per fermare Guida e Massa fino a fine campionato, perché hanno alterato la partita a danno del Torino e pure la situazione in testa alla classifica, dove un punto in più o in meno vale tantissimo. Ho letto che si parla di tre giornate di stop, sarebbero troppo poco per quel che hanno combinato”.

Parlando dei contenuti della partita, contro l’Inter si è messo in mostra Berisha. Giusto che ora giochi lui?

Sicuramente per Vanja ora le cose si complicano. C’è da essere soddisfatti della partita di Berisha e di come ha giocato, ha fatto delle parate importanti e se si conferma su questi livelli sarà dura per Vanja ribaltare nuovamente le gerarchie. Si sapeva che Berisha era un buon portiere, ha una lunga carriera di Serie A alle spalle, e lo ha confermato”.

Il Torino ha subito un ennesimo gol nei minuti finali. Come te lo spieghi?

E’ un tema che abbiamo già affrontato diverse volte. Questa squadra sa solo andare a mille, non rallenta mai; c’è una fase perenne di aggressione e mai una fase di ragionamento e di gestione delle energie. Questo comporta il fatto di andare in affanno nei minuti finali. Non è colpa dell'allenatore, ma dei giocatori che non sanno leggere i momenti delle partite. Però ci sarà un motivo se le squadre di Juric spesso calano nei gironi di ritorno. L’aggressività costante piace ai tifosi, ma poi si paga dazio se non è accompagnata dal saper gestire i ritmi. Questo spiega anche il fatto che il Torino giochi spesso bene contro le big, squadre che amano costruire il gioco da dietro e da un certo punto di vista facilitano la pressione alta dei granata. Contro le piccole, però, le cose cambiano, giocano similmente ai granata e questo in parte li inibisce”.

In particolare, nell’azione che ha portato al gol dell’Inter, Sanabria perde una brutta palla…

Lo ha fatto proprio davanti a Juric, che poi si è molto arrabbiato. Un attaccante in quella situazione deve essere disposto a tutto pur di non perdere palla. Sanabria invece ha fatto una cosa sciocca. Mi è sembrato che sia entrato in campo scazzato perché ha avuto a disposizione solo i minuti finali. Così fosse, non sarebbe un comportamento professionale. Guardate Izzo, che non giocava da un’infinità di tempo, è entrato a freddo eppure ha risposto presente con grande determinazione. Un atteggiamento opposto a quello di Sanabria, e non mi sorprenderei se ci fossero delle conseguenze”.

Quali conseguenze?

Da come era arrabbiato Juric, secondo me, non vorrà più vedere Sanabria per un bel pezzo. In tal caso si aprirebbe anche per il futuro un bel buco nel reparto attaccanti, con Belotti che salvo sorprese andrà via, Pellegri che è un punto interrogativo e Zaza fuori dai radar. In estate servirà colmare questa lacuna e non sarà facile. Servirà fare cessioni importanti e reinvestire nel modo migliore quei soldi. Ma in prospettiva futura c’è un altro dubbio che mi viene”.

Quale?

Hai sentito le parole di Juric nel post-partita, quando ha affermato che il Torino è lontano anni luce da società come Atalanta e Lazio per organizzazione e capacità di fare mercato? Sono dichiarazioni che indicano un malcontento latente che perdura tuttora. Questo mi fa dubitare del fatto che a fine campionato ci sia, da entrambe le parti, la volontà di continuare il rapporto di lavoro. È solo una sensazione, ma il perdurare di queste dichiarazioni mi fa pensare”.

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