Il Torino perde in casa con l’Inter: nelle ultime quattro partite solo un punto fatto, con zero gol realizzati e sette subiti. Un momento di crisi vera, e ora ci si interroga se ci siano i presupposti per recuperare. Di questo abbiamo parlato con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al Mister”.
PAROLA AL MISTER
Rampanti: “Toro, mi chiedo se questa situazione sia recuperabile”
Serino, Juric si è detto fiducioso. Ma la sua fiducia si poggia su qualcosa di concreto?“Ha il dovere di dire così. Deve riuscire a trasmettere fiducia ai giocatori. Bisogna vedere se questa sorta di “bipolarismo” sortisce effetti favorevoli”.
Perché parli di bipolarismo? “A volte dice che la squadra non ha qualità, altre volte si dice fiducioso. In realtà si vede benissimo che la squadra è molto in difficoltà. Gioca molto male. Non sono d’accordo con i giudizi positivi sul primo tempo, perché l’Inter giochicchiava. E’ apparsa molto chiara la differenza di caratura tecnica tra l’Inter e il Torino. Quando loro hanno premuto sull’acceleratore, non c’è stato niente da fare. Era nell’aria che la partita finisse in questo modo e purtroppo sta succedendo troppo spesso il fatto che manca la reazione dopo un gol preso”.
E’ di tipo mentale il problema più urgente? “Il Torino ha perso la caratteristica principale delle squadre di Juric, ovvero l’aggressività e la determinazione. Ricordo, nel primo anno in cui c’era il tecnico croato, quando vedevamo una squadra che aggrediva nella metà campo avversaria, ed era un atteggiamento bello da vedere. Ma si è perso tutto per strada. Il Torino non è più quello, e i motivi possono essere tanti”.
Proviamo a dirne uno, il principale. “Per mantenere l’atteggiamento di cui sopra bisogna essere preparati al mille per cento sempre, e i giocatori a lungo andare non possono reggere questo modo di giocare, perché in una gara, come ho già detto in passato, ci sono sì i momenti in cui devi pressare, ma anche quelli in cui devi recuperare, e proprio l’Inter è un esempio di tutto ciò. Questa capacità di gestione della gara il Torino non l’ha mai avuta anche nei periodi di massimo splendore dell’epoca di Juric e a lungo andare queste cose le paghi, perché i giocatori si assuefanno e c’è una reazione negativa”.
Pensi che il Toro possa uscire da questo momento difficile? “Sicuramente incidono anche gli infortuni. La zona dove avevi più sicurezze era la difesa. Ti è venuto a mancare Buongiorno, ora magari tornerà lui ma hai perso Schuurs. La squadra è fatta di tanti meccanismi che i giocatori devono conoscere e perdere elementi che sono abituati a stare uno di fianco all’altro può essere un problema. Questo è un altro motivo per cui io non sono ottimista. Io di natura lo sono, ma in questo momento non ci credo”.
Cosa ti aspetti dalla partita di Lecce? “Visto il momento non c’è da aspettarsi niente di buono. Il calcio è strano e può sempre accadere di tutto. Ma c’è l’impressione che nel Torino si sia sfaldato qualcosa. Immagino che i rapporti tra allenatore e società ormai siano compromessi, così come quelli tra l’allenatore e qualche giocatore, tipo ad esempio Sanabria e Radonjic, ma anche altri. Soprattutto il primo vedo difficile che possa tornare al suo massimo splendore. Non dimentichiamo poi che si è deciso di iniziare la stagione senza rinnovare con l’allenatore. Questo può essere vissuto come mancanza di fiducia da parte dell’allenatore o da parte della società. Insomma, c’è tutta una serie di cose che, secondo me, rappresentano segnali negativi”.
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