- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
Mese di giugno, tempo di tirare le somme e di gettare le basi per il futuro. Insieme a Serino Rampanti in “Parola al Mister” continuiamo ad analizzare la stagione dei calciatori granata. Dopo le prime due puntate, ecco la terza dedicata ai centrocampisti centrali.
Serino, come giudichi la stagione di Ilic? “Le attese su questo giocatore erano alte perché il ragazzo è stato valutato molto. Purtroppo, non ha dato un grandissimo contributo alla causa, un po’ per infortuni, un po’ per il rendimento altalenante. Io però resto fiducioso perché penso che sia dotato tecnicamente. Deve solo acquisire continuità di rendimento. Anzitutto sul piano del minutaggio e poi per quanto riguarda la qualità delle prestazioni: lui deve andare oltre la semplice sufficienza perché le qualità le ha. Credo che debba crescere anche in personalità, ma lo può fare avendo tanti anni di carriera davanti. Secondo me ha ampi margini di miglioramento”.
Lo stesso si può dire di Ricci? “Appena arrivato, Juric ha aspettato, non lo ha fatto giocare subito. Quando però si è inserito, ha fatto molto bene. Io, che vedevo settimanalmente i suoi miglioramenti mi ero illuso che lui continuasse sempre a crescere, che il suo percorso non si fermasse, e invece, a un certo punto, non c’è più stata la crescita esponenziale dell’inizio. Forse la prima convocazione in Nazionale lo aveva destabilizzato. Ora è stato convocato da Spalletti, che poi lo ha lasciato a casa. Ma la cosa che mi lascia perplesso è che l’ho visto crescere poco fisicamente. Inoltre, deve migliorare anche nel rischiare di più; uno come lui non si può limitare a fare il passaggio laterale o all’indietro. Deve anche riuscire a dare qualche palla filtrante, verticalizzando di più. Se vuole avere più considerazione in Nazionale si deve distinguere sotto questo punto di vista. Chi si limita a fare le cose semplici, non può diventare un grande giocatore. Ricci deve fare un salto di categoria in questo senso, lo aspettiamo”.
Da Linetty ti aspettavi di più? “No, come Rodriguez è un giocatore affidabile, da 6 fisso in pagella. Sono elementi che ogni allenatore vorrebbe allenare, però poi intorno a loro ci vuole qualcuno di qualità superiore”.
Gineitis è una grande promessa? “Secondo me è la vera rivelazione di questa annata anche se ha fatto poche partite. Buttato dentro da Juric, si è comportato come un veterano. Al netto dell’errore di Monza, una di quelle cose che possono capitare, è stato molto bravo. Quell’episodio se l’è messo alle spalle e, quando ha giocato, è risultato sempre tra i migliori fino all’infortunio. Ha tutte le qualità per emergere e mi aspetto grandi cose: è forte fisicamente, sa contrastare, ha visione di gioco e sa concludere. Può diventare un giocatore completo, un pilastro della squadra. Per il momento, mi ha entusiasmato”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA