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Su Toro News è il momento dell’appuntamento con “Parola al Mister” di Serino Rampanti. Così l’ex calciatore e allenatore granata sintetizza il suo punto di vista su alcuni dei temi caldi in casa Toro.
Sono passate solo cinque giornate, come bisogna valutare questa classifica del Toro?
"In modo positivo, non è detto che giocando contro le neopromosse sia scontato vincere. Nel calcio il risultato non è mai scontato, aver fatto bene ed essere rimasti concentrati come si doveva è un merito della squadra e dell'allenatore. Non hanno sottovalutato l'avversario, anche perché si è capito contro il Lecce: vinci 1-0, fare risultato è dura nel calcio italiano"
La squadra ha vinto le partite che doveva vincere. Da questo punto di vista è più matura rispetto alla passata stagione?
"Anche la scorsa stagione la squadra aveva fatto risultati sempre contro squadre di bassa classifica, poi ha giocato bene ma non ha saputo fare risultato contro le grandi. Bisognerà aspettare di vedere se quest'anno il Torino sarà migliorato in questo senso, se riuscirà a fare bene ma anche punti contro le grandi squadre. Per questo è importante la gara di sabato contro l'Inter, sarà un bel banco di prova perché si dovrà fare il raffronto con la passata stagione".
Come valuta l'esordio da titolare di Ilkhan?
"Si è visto che ha avuto la personalità di provare qualche conclusione. Non bella perché non ha preso la porta, però si è preso la responsabilità di calciare anche da lontano. Secondo me questi sono segnali di personalità, di non aver paura di niente e provarci anche da fuori. Mi è piaciuto in quello, poi non si può giudicare dopo una partita".
Vlasic ha segnato il terzo gol consecutivo. È il giocatore più importante in questo Toro?
"Qui c'è da fare un ragionamento. Quando è andato via Belotti è stato scontato dire che mancasse un centravanti da doppia cifra, però il Torino è stato abile a prendere Vlasic e Radonjic. Secondo me compenseranno i gol che faceva Belotti: penso che loro due insieme andranno in doppia cifra, parecchio oltre i dieci gol complessivamente".
A proposito di attaccanti, qual è il giudizio su Pellegri?
"Il giudizio negativo è legato al fatto che fino a questo momento non si è mai potuto esprimere perché ha avuto problemi fisici, però ha le qualità per diventare un giocatore importante. L'unico interrogativo è se riuscirà ad essere più affidabile sul piano della continuità di prestazioni e gol. Ma contro il Lecce mi sembra che se la sia cavata bene".
Contro l'Inter lo confermerebbe o rilancerebbe Sanabria?
"Sanabria è un centravanti di manovra e ha più esperienza. Mi sembra che Juric stia gestendo entrambi facendo giocare un po' uno e un po' l'altro. Bisogna vedere che cosa deciderà, penso li userà entrambi alternandoli a gara in corso. Io comincerei con Sanabria e poi adopererei la fisicità di Pellegri nel secondo tempo quando i ritmi un pochino calano, facendo valere la prestanza fisica e la freschezza del giovane verso il finale".
Dopo Cremona, Schuurs ha convinto ancora. L'impressione è che sia un bel giocatore...
"Schuurs è un buon giocatore ma non raggiunge i livelli di Bremer, non li può raggiungere per le qualità fisico-atletiche del brasiliano. Parliamo quindi di un buon acquisto, ma guai ad esaltarlo in modo abnorme perché - visto da fuori - non ha le fibre muscolari che aveva Bremer e questo aspetto ti garantisce reattività al massimo. Schuurs è bravo perché ha senso della posizione e nonostante sia giovane ha già fatto esperienza con l'Ajax, ma a mio parere nel raffronto con Bremer vince sempre Bremer".
Contro l'Atalanta il Toro aveva pagato un errore di Aina, che ha causato un rigore ingenuo...
"Si danno sempre giudizi negativi, ma Ola Aina è un buon giocatore. Pecca perché ha la brutta abitudine di portare troppo palla perché è bravo nel partire e andare. Deve diventare più razionale e sapersi gestire, il rigore è causato soprattutto dalla stanchezza e dal non avere i riflessi pronti all'ultimo minuto del primo tempo: quando sei stanco e non hai i riflessi pronti non ce la fai a reggere sulla corsa e ti butti per anticipare l'avversario. E proprio lì ha sbagliato, perché doveva accompagnare l'avversario verso l'esterno. Ola Aina non sa gestirsi e non ha i tempi di gioco, evidentemente nel settore giovanile non glielo hanno mai insegnato. Gli altri come Singo e Vojvoda sanno invece fare bene questa cosa: danno via palla al momento giusto e non sprecano energie. Aina è uno sprecone, perché è il pallone che deve correre più del giocatore e questo ogni tanto se lo dimentica. Ma il giocatore è bravo, altroché".
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