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Per assurdo: il ”sistema” del Grande Torino

Roberta Picco
La tattica sviluppata negli anni ’30 dal tecnico dell’Arsenal, Herbert Chapman, detta anche “sistema” fu spesso usata dal Grande Torino negli anni d’oro, delle grandi vittorie, anni in cui il Toro era la squadra...

La tattica sviluppata negli anni ’30 dal tecnico dell’Arsenal, Herbert Chapman, detta anche “sistema” fu spesso usata dal Grande Torino negli anni d’oro, delle grandi vittorie, anni in cui il Toro era la squadra più forte del mondo. Ma se funzionava così bene, perché non provare ad applicarlo di nuovo? Va bene, i giocatori di oggi sono molto diversi dagli Immortali e anche il calcio è cambiato, ma per assurdo, sarebbe bello scoprire che potrebbe funzionare anche con il Toro attuale.   Allora, il “sistema” prevedeva una formazione a “WM”, cioè un 3-2-2-3. In porta, ovviamente, la sicurezza del gatto di Liegi, nella difesa a tre vedrei bene  Ogbonna, Glik e Rodriguez; proseguendo verso il centrocampo opterei per D’Ambrosio, in ballottaggio con Darmian, e Gazzi come mediani. Nel ruolo dei due interni di centrocampo proporrei Cerci-Santana, anche se non sarebbero male nemmeno Brighi e Birsa, insomma, c’è da sbizzarrirsi. Nel tridente d’attacco l’unico ballottaggio sarebbe quello tra Barreto e Meggiorini al fianco di Bianchi e Jonathas. Questa tattica, forse un po’ irrealizzabile, garantirebbe un centrocampo rinforzato, che in certe partite potrebbe rappresentare superiorità numerica e quindi una maggiore capacità di marcare tutti gli avversari. Visti gli ultimi problemi in difesa e a centrocampo, non sarebbe comunque un’ ipotesi così pazzesca.   Per ora, vi chiedo solo di lasciarmela passare come la fantasia di una giovane tifosa la sera prima del derby, prima della partita in cui, più di tutte le altre, c’è bisogno di mettere il cuore in campo. Partita in cui non sarebbe male rivedere un po’ di Grande Toro.   Roberta Picco