La sconfitta di Como sposta poco sul bilancio dell’annata del Torino e sui giudizi relativi a questa squadra. Il pareggio sarebbe stato più giusto, e peraltro era stato anche trovato. Se non altro, si è vista più voglia di ottenere un risultato positivo rispetto alla gara contro il Verona, ed era il primo segnale da chiedere. Sotto questo aspetto, le motivazioni dovranno essere ulteriormente maggiori in vista della sfida contro l’Udinese, che mette pur sempre in palio una posizione di classifica migliore.


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Per l’Europa servono (non) pochi ritocchi
Per il resto, il valore di questa squadra è abbastanza fedelmente rispecchiato dalla classifica attuale. La stagione avrebbe potuto essere ancora più difficoltosa per le basi sbagliate che erano state messe in estate, ma il lavoro dell’allenatore e gli innesti di gennaio hanno permesso di condurre la barca in acque tranquille. Allo stesso tempo appare palese che, in chiave futura, se l’obiettivo è quello di lottare per l’Europa ci sarà molto da fare in fase di mercato: è discutibile l’affermazione secondo cui pochi ritocchi possono bastare, in quanto il gap con le squadre davanti è nettamente percepibile.
Si è visto che le contemporanee assenze di Ricci, Vlasic e Lazaro hanno avuto un peso. La fascia destra dovrà essere sottoposta a un robusto restyling, servono ritocchi anche in difesa (a meno che Schuurs rientri a pieno regime, come tutti ci auguriamo) e in attacco, mentre c’è la possibilità che pure il centrocampo, oggi il reparto che dà più garanzie, possa cambiare volto. In generale, se la società crede in Vanoli dovrà dimostrarlo con i fatti. Non tutti hanno i soldi del Como, ma si può sopperire con le idee e la pianificazione. Dunque, il lavoro va fatto sin da ora visto che c’è tempo e modo di svolgerlo.
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