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Perchè vedere il bicchiere mezzo pieno

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Lo Psicologo Granata / Prima di esporre il mio pensiero vorrei fare una premessa: non intendo ergermi a difensore di nessuno, vorrei solo esprimere un'opinione personale e del tutto opinabile.
Riccardo Agnello

L'hanno capito tutti: la società ha scelto di non intervenire massicciamente sul mercato perché ormai il treno per l'Europa è sfrecciato via senza che il Toro riuscisse a metterci piede sopra e quello che ci attende sarà, salvo sorprese, un girone di ritorno con pochi obiettivi da raggiungere. Leggendo commenti sui forum e parlando con i miei pazienti ho notato un malcontento generale che si è tramutato in rabbia un po' contro tutto l'ambiente: non è stato risparmiato nemmeno il nuovo canale dedicato al Toro che da un paio di giorni è in onda su una famosa pay TV. Ovviamente era prevedibile un certo mal contento, perché dopo i bellissimi risultati di inizio campionato, la squadra sta rallentando notevolmente e, via via, sono venute fuori delle problematiche che, forse, con un paio di interventi mirati e tempestivi si sarebbero potute risolvere. Va detto, a parziale (e sottolineo parziale) discolpa della società, che comprare a gennaio non è semplice, e non sempre avere i soldi ti da la sicurezza di portare a casa il giocatore che serve davvero ad alzare il livello della rosa, anzi, il più delle volte ci si trova a pagare un giocatore molto di più del suo effettivo valore. Non sto discutendo sul valore dei giocatori trattati in questo mercato, ma andando indietro con la memoria non ricordo grandi colpi invernali (e non solo nel Torino) che abbiano cambiato le sorti di un campionato.

Non nascondo che il giorno della chiusura del mercato ho provato anch'io un po' di rabbia e delusione ma allo stesso tempo ho provato a vedere il bicchiere mezzo pieno e credo che ci sia ancora qualche motivo per vederlo così; cominciamo col dire che il progetto di Europa è un progetto biennale, quindi si deve rimandare ancora il giudizio; inoltre il parco giocatori, in questo momento, è di tutto rispetto: alla corte di Sinisa ci sono alcuni tra i migliori giovani italiani del campionato e anche se qualcuno verrà sacrificato sull'altare delle plusvalenze, nelle casse del Torino FC ci sono ed entreranno parecchi milioni di euro che serviranno (si spera) a rinforzare ulteriormente l'ossatura di una squadra già di tutto rispetto. Probabilmente toccherà fare i conti con addii dolorosi, ma in questo calcio così improntato al businnes, quale società non vende di fronte a offerte shock? Sono convinto che il mercato di giugno dirà molte cose su ciò che davvero vuol fare questa proprietà e se davvero saremo competitivi per l'Europa nei prossimi anni; mai, infatti, c'era stata una disponibilità economica come quella che ci sarà a giugno.

Cari pazienti, una volta smaltita la rabbia per i recenti risultati e per i mancati colpi di mercato cerchiamo tutti insieme di vedere il bicchiere mezzo pieno, o per lo meno lasciamo il giudizio in sospeso almeno fino a giugno.

Alla prossima da vostro Psicologo del Toro!

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