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columnist
Calciatori e tifosi all’epoca dei social network. Eh sì, negli ultimi anni i social hanno cambiato radicalmente il modo di rapportarsi con i propri idoli, ora basta una connessione a internet per interagire con chiunque. Nel mondo del web c’è la possibilità di essere tutti sullo stesso piano, ed è una cosa bellissima, se sfruttato con moderazione, ovviamente. Ne sa qualcosa il nostro Capitano Rolando Bianchi, che in questa, probabile, ultima settimana al Toro, si è visto travolgere da una pioggia di tweet dai suoi tifosi più affezionati. Vere e proprie dichiarazioni d’amore in 140 caratteri! Tutti che gli chiedono di restare, tanti che ricordano qualche partita emozionante o qualche gol, altri che postano foto insieme a lui o immagini delle sue esultanze più belle. Su 76, in effetti, c’è l’imbarazzo della scelta! Non mancano foto di piccoli torelli in crescita che indossano orgogliosi la maglia numero 9. Rolly risponde ringraziando, “Grazie a tutti per l’affetto e l’amore che dimostrate ogni giorno! Siete unici!!!” e invitando i tifosi ad andare allo stadio domenica : “Domenica sera facciamo vibrare Torino…Epicentro l’Olimpico! Vi aspetto!”. Se dovesse davvero andare, Rolando mancherà tantissimo, soprattutto per aver dimostrato di essere un uomo di grande cuore prima di un grande giocatore. I più nostalgici ammettono di aver già versato qualche lacrima, altri invece, non perdono le speranze e credono che il rinnovo sia ancora possibile. Non mi piace metterla in questi termini, ma economicamente parlando, il rinnovo sarebbe l’unica scelta ragionevole, perché, correggetemi se sbaglio, per lasciarlo andare via adesso “a gratis”, a questo punto, era meglio per la società venderlo a gennaio e fare un po’ di cassa. Non rinnovarlo adesso non giova a nessuno. Non giova alla società che perde il suo capocannoniere, a guadagno zero e che dovrà quindi sborsare altro denaro per un degno sostituto. Non giova ai tifosi, che perdono un capitano e una bandiera che da tempo non avevano. Non giova a Rolando, che al Toro ci ha lasciato il cuore e che ha palesemente dimostrato di voler restare. Dopo cinque anni è difficile immaginarsi Rolando con un'altra maglia. Il Toro senza Bianchi sarebbe come un cono senza gelato, come il pane senza nutella, come Linus senza la sua coperta, come un camino senza il fuoco, come una bottiglia senza il vino, come un croissant vuoto, come la pasta senza sale, come un mare senza onde, come Fonzie senza la sua giacca di pelle, come l’uovo di pasqua senza sorpresa, come un’auto senza motore, come una porta da calcio senza un pallone. Io voglio credere che il rinnovo sia ancora possibile, perché il mio Toro, senza il mio Capitano, proprio non riesco a immaginarlo, e come me, tanti altri tifosi. Roberta Picco (foto Dreosti) Segui @roberta_picco
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