Toro News è lieto di presentare la rubrica del prof. Marcello Tirrito, stimato preparatore professionista che ha da poco terminato la sua esperienza lavorativa nel settore giovanile del Torino FC. Settimanalmente, Marcello analizzerà le vicende del Torino dal punto di vista della preparazione atletica e della tenuta fisica, offrendoci così un angolo visuale in più per interpretare la realtà.
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La prestazione fisica del Toro
Il gioco del calcio non è un’attività ovattata e chiusa in sé stessa. Il calcio si evolve seguendo e “facendosi inseguire” dall’evoluzione e avanzamento delle scienze dello sport, settore scientifico che si occupa di studiare l’evoluzione dell’allenamento e di proporre sempre nuove ed interessanti metodiche che sono in grado di aiutare gli atleti a migliorare le loro performance. Una frase ricorrente nel panorama calcistico recita così: “per vincere, bisogna correre”. Questo concetto è stato compreso fin dagli anni ’70, quando la mitica Olanda portò nel mondo del calcio, oltre al famoso “pressing” (già, proprio lui, quello che nel 76 ci diede l’ultima nostra grande gioia), anche la figura del preparatore atletico e dello psicologo dello sport. Da quegli anni il calcio si è sempre più “tipicizzato” verso lo sviluppo di massa muscolare apprezzabile, la velocità di gioco è aumentata, così come la capacità di sprintare ad alta intensità, di saltare verso l’alto nei duelli aerei, di calciare più forte e via discorrendo. Oggi l’aspetto fisico ha assunto un’importanza fondamentale nella determinazione del livello del giocatore e, nel complesso, della squadra. Infatti, la fitness aerobica e la capacità di ripetere nel tempo sempre più sforzi ad alta intensità sono un fattore sempre più caratterizzante degli sport come il calcio, dove è la disciplina stessa a richiedere continue accelerazioni, decelerazioni e cambi di direzione senza perdere in qualità tecnico-tattica. In questo panorama, da alcuni anni è entrata prepotentemente la metodica HIIT come mezzo di allenamento per rispondere alle esigenze del calcio di oggi.
L’allenamento di alta (altissima) intensità prevede dei lavori fisici di qualità superiore alla normale potenza ed intensità, per chiarire il concetto, deve essere effettuato uno sforzo non sostenibile per il tempo richiesto, alternato ad un periodo di pausa, che può essere effettuato in forma di jogging oppure completo.
La scienza, dunque, aiuta tantissimo nello sviluppo della performance muscolare, quest’ultima potrebbe essere un mezzo attraverso il quale riuscire a determinare il risultato finale positivo.
E se lo usasse anche la nostra Prima Squadra?
Il lunch match contro il Bologna ha dato una breve speranza di rinascita del Toro. Purtroppo è arrivato un pareggio, non è un risultato che fa ben sperare, ma meglio un punto che nulla.
Detto questo, la nostra squadra ha fatto fuoco con tutti i mezzi a disposizione, cercando di non affondare come una nave alla deriva, ma in acque calme…
Sfortunatamente, il Toro si trascina, tutt’ora, un carico delle precedenti stagioni.
Analizzando la gara, si manifesta una discreta capacità di corsa; ahimè non ho dati alla mano, ma in base a ciò che ho visto si notava un passo in meno rispetto al Bologna.
Generalmente, quando si vedono queste situazioni, il carico di lavoro amministrato è deviato verso lavori di forza muscolare, che momentaneamente possono fare apparire la squadra “lenta”, (sicuramente dati alla mano non è così). Ma questa condizione crea negli atleti una risposta positiva a lungo termine.
Facciamo una metafora; immaginiamo i calciatori come delle automobili, per soddisfare un’ottima performance bisogna possedere un’efficienza di tutte le componenti: ruote, trasmissione, tipologia di benzina, ecc.; e sicuramente serve un buon pilota.
Tutte queste peculiarità si possono ribaltare nella reale attività di un calciatore che insieme, renderanno il nostro atleta in grado di correre di più dopo la pausa Natalizia!
La programmazione dell’allenamento in questa fase (secondo la scienza dell’allenamento), chiamata di transizione, sarà riservata allo sviluppo della forza massima, con le conseguenze positive citate pocanzi.
Inoltre, nella fase di transizione, è anche possibile richiamare quella “fitness” aerobica generale, cioè la capacità di resistenza, che sarà necessaria per sostenere lavori ad alta intensità quando il campionato tornerà a bussare alla porta.
Nei prossimi incontri, vi parlerò in maniera diretta e approfondita delle caratteristiche atletiche del calciatore moderno e della “variabile” legata al rischio infortuni. Peccato per Bonazzoli…
Preparatore atletico professionista torinese e allenatore di calcio con patentino Uefa B con un’esperienza ventennale da personal trainer, specializzato in riatletizzazione e allenamenti funzionali, ho lavorato fino al giugno 2020 nel settore giovanile del Torino FC.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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