Sinceramente non pensavo che la situazione di Verissimo e Peres sarebbe rimasta la medesima dopo una settimana, invece è così: il Toro non ha ancora un solo rinforzo per la stagione 2018/2019, mentre aumentano le puntate delle due telenovele. Inoltre mancano ormai solo dieci giorni al raduno, in cui praticamente si presenterà la rosa allestita da Mihajlovic lo scorso anno, che prima è stata considerata da Cairo la rosa più forte degli ultimi trent’anni, per poi delegittimarla di fatto per motivare l’allontanamento del tecnico serbo e l’arrivo di Mazzarri. Quindi si riparte con la squadra che ha fallito l’anno scorso. Le uniche novità vengono dalla situazione di Damascan, che pare si stia finalmente sbloccando, e dal rinnovo di Edera (vivaddio!!). Ma di elementi nuovi in rosa nemmeno l’ombra.
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Presidente Cairo, a lei la scelta
Peres pare che abbia problemi familiari che sta cercando di risolvere in patria. Per carità è giusto e umano attendere che un giocatore possa risolvere alcuni problemi personali, ma si ha l’impressione di vedere la società granata imbrigliata, intrappolata da questa trattativa così come quella di Verissimo. Per quest’ultimo veramente si sta esagerando. Il motivo è strettamente economico perché se il Toro pareggiasse l’offerta economica del Lione (e ricordiamo che le risorse in cassa ci sono) senza cercare di fare sempre l’affare a buon mercato, il giocatore sarebbe già da giorni sbarcato a Torino.
Se dal punto di vista degli arrivi l’immobilismo è evidente, sul fronte partenze la situazione non è da meno (ad eccezion fatta della cessione di Avelar, che comunque già nella passata stagione non era parte della squadra). Infatti Valdifiori, Acquah, Obi e Lukic sono ancora in granata e per colmare le lacune che la stagione trascorsa ha mostrato nella mediana, è necessario sfoltire la rosa. Se Lukic deve essere visionato da Mazzarri, per gli altri tre il giudizio del tecnico c’è già. L’unico che mi dispiacerebbe veder partire sarebbe è il nigeriano. Malgrado le sue precarie condizioni fisiche, l’apporto dato dal nigeriano alla causa granata è stato di gran lunga superiore rispetto agli altri due.
Dunque la società continua ad operare a mio parere senza un senso apparente. Spero un giorno di essere smentito e che tra dieci giorni al Fila si presentino diverse facce nuove e che, soprattutto, ci siano diversi i prodotti del vivaio. Oltre ad Edera, vorrei vedere confermato Barreca. Il terzino sinistro è un giocatore dall’enorme potenziale e una stagione storta non può cancellare quanto di buono fatto dal laterale ex Cagliari. Se il mister non reputa il giocatore adatto al suo assetto tattico, vorrei capire le reali motivazioni del mister e se proprio ritiene opportuno di non puntare sul calciatore per questa stagione, suggerirei un’opzione diversa. Un certo Moreno Longo ha portato il Frosinone in Serie A, e conosce molto bene Barreca, perché non cercare di mandarlo lì per ritrovarsi? Cederlo definitivamente sarebbe una scelta, a mio modo di vedere, miope, soprattutto se poi si rinnoverà il contratto a Molinaro.
In tutto questo contesto c’è il malumore dei tifosi che sono seriamente disorientati dal modus operandi della società granata. Mi sembra che molti mettano in discussione il rinnovo dell’abbonamento e, dopo anni di stagioni deludenti, non si possono di certo biasimare. Il tifoso del Toro è passionale e particolare: può sostenere la squadra anche in Serie D, se ha la certezza che società e giocatori diano il massimo. Tuttavia basta che qualcuno agisca seguendo altri interessi (economici?) al di fuori dell’onorare la maglia, che si può star certi che i tifosi granata non si lasceranno prendere in giro e con coerenza lo faranno notare ai diretti interessati.
Al presidente la scelta: allestire una squadra mediocre come gli anni precedenti per puntare al nono posto con conseguente emorragia di abbonamenti o sforzarsi di metter su una squadra di qualità, che possa lottare per qualcosa di importante e che faccia registrare il tutto esaurito al Grande Torino.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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