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E’ iniziato il campionato ed il mercato in entrata è terminato. Resta aperto quello in uscita che deve dare la parola fine al mercato del Toro. Contrariamente a quanto scritto una settimana fa, il mercato del Toro si è concluso positivamente.
Il reparto portieri è leggermente inferiore a quello della stagione passata, la difesa ha avuto innesti importanti con Izzo (speriamo che il suo infortunio non sia nulla di serio), Bremer e Djidji e con l’atteso rientro di Lyanco.
Il centrocampo è stato rivoluzionato: di Acquah, Obi, Valdifiori, Rincon e Baselli sono rimasti solo gli ultimi due e sono arrivati Meité, Soriano ed è rientrato Lukic. Le aspettative in mediana sembrano buone e vedremo se gli innesti risulteranno azzeccati per il 3-5-2 di Mazzarri.
L’abbondanza in attacco fa del Toro una delle squadre dal più alto potenziale offensivo. Sono rimaste tutte le punte ed in più è arrivato Simone Zaza. Quest’ultimo ha avuto un passato in bianconero con la quale ha giocato il famigerato derby di Coppa Italia in cui Zaza, a causa del direttore di gara, ha fatto il bello e il cattivo tempo con comportamenti poco corretti e non è stato espulso, prendendosi così determinate libertà, sia nelle azioni fallose che nell’atteggiamento con il portiere. Ma la colpa non è stata sua, ma della classica direzione arbitrale pro Juve che sistematicamente appare nei derby. Dunque per i tifosi del Toro, è vero che il passato non si dimentica, ma è altrettanto vero che abbiamo avuto l’esempio di Pasquale Bruno, il quale è riuscito a farsi accettare e farsi amare dai granata dopo un passato in bianconero. Non dico di amare incondizionatamente Zaza, ma di concedergli il tempo di mostrare se e quanto suderà per la nostra maglia.
Per quanto riguarda gli esterni se Ola Aina e De Silvestri danno diverse certezze sull’out di destra, a sinistra oltre ad Ansaldi abbiamo seri problemi. Purtroppo quello non è il ruolo più congeniale per Berenguer e purtroppo il match con la Roma lo ha dimostrato.
Sulla difesa possiamo dire che pur ritenendo il reparto rafforzato, si è avuta l’impressione che nell’arco della partita, ad ogni sortita offensiva giallorossa, il reparto potesse andare in sofferenza. Forse ci sono ancora dei meccanismi da oliare, per cui sospendiamo il giudizio.
In linea di massima quindi, contrariamente a quanto scrivevamo una settimana fa, possiamo affermare che l’ultimo giorno di mercato ha regalato al Toro una bella rosa. Ma ci voleva tanto? Per quale motivo si è deciso di attendere prima di affondare i colpi? In questo modo, con la scelta di ridursi all'ultimo, la società, oltre a rischiare grosso di perdere i propri obiettivi, ha praticamente deciso di presentarsi all’esordio in campionato senza la squadra al completo perché sarebbe stato difficile inserire i nuovi appena sbarcati a Caselle. E questo a mio modo di vedere è un errore evidente della società.
Il giudizio complessivo resta dunque in sospeso. Dobbiamo attendere il 31 agosto per capire se farà cessioni eccellenti. Le scottature di Cerci, Maksimovic e Zappacosta, spingono i tifosi a non fidarsi totalmente della società. Dunque attendiamo. Quello che però ci sentiamo di dire è che Adem Ljajic e Iago Falque non devono essere assolutamente ceduti. Infatti, secondo il nostro modesto avviso, i due sono gli unici giocatori dal tasso tecnico sopra la media che possono dare una svolta tattica alla gara del Toro. E Falque, per quanto professionista, non deve fare l’offeso. E' normale che gli sfracelli fatti nelle stagioni precedenti da esterno destro generino dubbi sull’opportunità di cambiargli ruolo. Ciò non significa che non ci sia rispetto per il giocatore che è e resta un professionista esemplare. L’ex Genoa e Roma dovrebbe pensare che i dubbi sono il semplice frutto di stagioni straordinarie che hanno fatto stropicciare gli occhi ai tifosi granata.
Dunque, dicevamo, non ci resta che attendere. A Radio Sportiva Cairo ha detto che quest’anno il Toro non vincerà lo scudetto del bilancio, tuttavia nessun tifoso si straccerà le vesti per questo, anche perché visti gli utili accumulati, gli investimenti di quest’anno saranno tranquillamente coperti.
Ora c’è da andare a far visita ad un’Inter stratosferica, ma ferita. Vediamo se mister Mazzarri proporrà una formazione diversa in campo.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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