columnist

Presidente Cairo, le scrivo…

Beppe Pagliano
Presidente Cairo, dopo un anno di vita, oggi la rubrica ‘Saldature’ la voglio dedicare a Lei!Mi permetto di scriverle in concomitanza col termine della...

Presidente Cairo, dopo un anno di vita, oggi la rubrica ‘Saldature’ la voglio dedicare a Lei! Mi permetto di scriverle in concomitanza col termine della campagna acquisti e dell’ottavo anniversario della sua Presidenza. Tanto per iniziare voglio raccontarle alcune cose di me, sono un tifoso del Toro di quasi 47 anni, fiero discendente di una stirpe granata.   I miei primi ricordi sono legati alla famigerata partita di Genova del 1972 quando Barbaresco non convalidò la rete di Agroppi facendoci perdere lo scudetto, ricordo poi un giorno in cui il Capitano Giorgio Ferrini mi regalò una carezza quando seppe da mio padre che ad ogni sconfitta del Toro scoppiavo in lacrime, mi disse poi che bisognava piangere per delle cose più importanti, prontamente  risposi che il Toro era la cosa più importante che esistesse per me!   Ho vissuto e festeggiato lo scudetto del 1976, ho assistito al declino di quel galantuomo di Pianelli e le relative contestazioni che io assolutamente non comprendevo. Ho passato tutta la giovinezza a seguire il Toro, sono passato dagli anni dignitosi di Sergio Rossi, fino ad arrivare ai sogni infranti dell’era  Borsano, dopodiché ho iniziato ad ingoiare amaro. Nel 2005 il Toro di Cimminelli, al termine di una lunga agonia è fallito.   Noi tifosi eravamo davvero a terra e senza speranze, fino a quando una domenica mattina di Agosto sulle colonne de ‘La Stampa’ comparve un’intervista di Gramellini  in cui Lei dichiarava che sarebbe stato disposto a diventare il Presidente del Toro promettendo di riportare dignità in casa granata. Si ricorda come lottammo affinché lei diventasse Presidente? Mi ricordo che in un’occasione Lei dichiarò che il Toro contava non meno di un milione di tifosi e che era un patrimonio enorme anche a livello di business. Signor Presidente ricorda quella sera di inizio Settembre in cui lei divenne Presidente del Toro? Ricorda  quanti eravamo in Piazza a festeggiare davanti al Municipio?  Mi sembra di rivivere la gioia e la speranza con cui tutto il popolo granata accompagnò il Suo avvento! E la prima partita in casa contro l’Albino Leffe con Lei che salutava gli oltre 40.000 tifosi festanti, ricorda pure quel pomeriggio?   Nel giugno 2006 tornammo in serie A, ed in quell’occasione 65.000 cuori granata pendevano letteralmente dalle sue labbra. E poi lentamente le cose sono cambiate, errore dopo errore siamo arrivati a dover assistere a furibonde contestazioni nei Suoi confronti. Quest’estate comunque le cose sembravano dovessero migliorare, i riscatti delle comproprietà pare avessero ammorbidito le posizioni dei tifosi più arrabbiati, ma poi l’ultima parte di mercato ha riportato il clima ad essere perlomeno a livelli di guardia.   Quali sono le cause che hanno fatto sì che il suo appeal nei confronti di gran parte della tifoseria sia così affievolito? Andiamo a ricercarle insieme queste cause? Io da sempre lavoro per una multinazionale in cui l’imperativo d’obbligo è il miglioramento continuo, mai dormire sugli allori, bisogna sempre migliorarsi per continuare ad essere i numeri uno! Indubbiamente lei essendo un imprenditore capace queste cose le sa molto meglio di me, non credo nemmeno che lei si impaurisca davanti alle sfide difficili, altrimenti non avrebbe acquisito La 7 con tutti i suoi debiti. Perché allora la stessa politica aziendale non è stata portata al Torino F.C.? L’alibi di avere pazienza è  finito, in quanto qualsiasi azienda dopo otto anni avrebbe dovuto iniziare a dare utili. Gli utili nel calcio sono i risultati, ed i risultati a tutt’oggi, purtroppo non sono in linea con quello che la Storia del Toro impone.   Si ricorda che quando il Toro venne promosso in Serie A nel 2006, il Napoli fu promosso in serie B? Oggi il Napoli è in Champions League e probabilmente lotterà per il titolo! Nessuno le chiede di lottare per il titolo, tutti quanti sappiamo che il bacino di utenza del Napoli è immensamente superiore rispetto al nostro, ma almeno stazionare regolarmente nella parte sinistra della classifica, sarebbe un obbligo morale verso la Storia del Toro e verso la sua tifoseria! Anche a livello di introiti sarebbe un affare per Lei, si immagina cosa vorrebbe dire avere alle spalle entusiasmo ed uno stadio non dico pieno, ma quasi! Inoltre lei è un editore, cosa avrebbe potuto inventarsi col Toro? Sicuramente avrebbe potuto trarre solo vantaggi da un Toro decisamente più forte! Certo bisognava investire di tasca propria in modo consistente e come lei mi insegna, solo investendo si possono raccogliere  frutti nel futuro! Io continuo a pensare che lei ha i mezzi per essere il Presidente che ci può riportare agli onori che meritiamo, ma a questo punto mi sorge spontanea una domanda: Ne ha ancora voglia? Se la risposta è sì, esca allo scoperto e ci parli col cuore in mano una volta almeno e non con  frasi fatte, sono sicuro che gran parte della tifoseria la seguirebbe ancora. Se la risposta fosse negativa, tragga le conseguenze ed agisca al più presto per il bene del Toro, perché mi creda siamo stanchi di illuderci ancora e di aspettare il domani immaginando che sia migliore del presente.   Ultima cosa, possiamo anche fare a meno di un portiere, di un regista e di un bomber, ma quello di cui non possiamo fare a meno è di rivedere rinascere il Filadelfia, quello che  pretendiamo assolutamente è che lei si impegni con tutte le sue forze affinché almeno questo nostro sogno si avveri. La ringrazio per il tempo che mi ha concesso leggendo queste mie righe.   P.S. Se poi avesse pure il tempo e la voglia di rispondere la cosa sarebbe davvero graditissima!   Beppe Pagliano (foto Dreosti)