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columnist
Capitan Uncino
Sprecare parole di fronte a prestazioni come quella contro l'Udinese pare una perdita di tempo. Certo è che l'anno scorso abbiamo perso in tutto il torneo un paio di gare in trasferta mentre quest'anno abbiamo già buscato tre volte in otto gare, questo dato è più che significativo. L'allenatore è oggettivamente in confusione cambia modulo in continuazione ed inserisce attaccanti in serie durante la gara lasciando trasparire poca lucidità. Calciatori poi che in gran parte sono in uno stato psico-fisico insufficiente: NKoulou, Verdi, Zaza, Iago (appena rientrato), Izzo. Sì anche Izzo, emblema di vigoria fisica e determinazione, non è più lui. Non è certo il principale problema, per carità, ma un simbolo della decrescita infelice.
Un cambio di allenatore risolverebbe i nostri problemi? Dico di no per una serie di ragioni: alcuni calciatori hanno a mio parere la "pancia piena" rinnovi ricchi e contratti pluriennali ne hanno ammansito le velleità, non mi pare ci siano campioni poco considerati dall'allenatore che potrebbero rinascere con un nuovo tecnico, la trasformazione degli schemi di gioco ci verrebbe venduta come attività che richiede mesi di verifiche, il cambio Sinisha - Mazzarri non ci portò nel breve grandi cambiamenti. A ciò si aggiunga che al Toro non verrà mai un guru della panchina ma un tecnico di discreto livello, come Mazzarri, in grado di fare bene fino a che i calciatori sono disponibili a seguirlo salvo poi abbandonare il vascello quando cambia il vento.
Sicuramente l'attesa di un miglioramento individuale dei calciatori non può essere procrastinato all'infinito ed il tecnico deve fornirne qualche spiegazione. Quelle esposte sino ad ora sono poco convincenti ed indice di impotenza. La società poi non è in grado di organizzare un cambio tecnico: il ds non può certo stimolare o suggerire un avvicendamento non avendo l'autorevolezza e l'esperienza necessaria, il direttore generale "ut supra", rimane il Presidente che come sappiamo ha una competenza calcistica non equiparabile a quella contabile. Nei suoi 14 anni di presidenza ci ricordiamo di un paio di allenatori discreti e tante comparse.
Dunque che fare? Dall'esterno il cambio dell'allenatore pare opzione seducente ma, mi ripeto, non la reputo salvifica se non nell'eventualità ci fosse il tecnico ideale "libero" ed allora in ragione della scadenza a fine anno di Mazzarri si potrebbe ragionare in altra maniera. Diversamente cercherei di raddrizzare la rotta con Mazzarri cecando di non nascondere la testa sotto la sabbia di fronte a nodi irrisolti. Nkoulou ad esempio è evidente a chiunque che gioca come il fratello svogliato di quello dello scorso anno, Zaza, ha fatto due gare decenti dopo di che si nota quasi esclusivamente per i falli commessi, Iago, è vero è stato infortunato ma da metà dello scorso anno si è involuto, perché? Occorre scegliere chi tenere a bordo e chi lasciare a terra. In troppi si sta stretti... Noi intanto tifiamo sempre e comunque per il Toro, SOLO PER IL TORO!
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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