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Prima che sia troppo Tardy

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Enrico Tardy

Torna l'appuntamento con "Prima che sia troppo Tardy", la rubrica a cura di Enrico Tardy

Se per Vasco "c'è qualche cosa, qualcosa che non va" per noi tifosi del Toro invece, ed incredibilmente, tutto funziona, ed ha funzionato alla grande! Come lo psicotico docente di lettere protagonista di "Febbre a 90' "mi sono seduto davanti alla tv a guardare il Toro nella speranza di vivere poi un fine settimana in santa pace. Detto, fatto. Un Toro lucido ed intenso, che come contro la Salernitana, è sceso inizialmente in campo con un solo calciatore italiano ha proposto finalmente un centrocampo di livello "europeo". Intendo dire composto da calciatori fisicamente strutturati, veloci nel liberarsi della palla, capaci di tirare dal limite dell'area. Abbiamo trasmesso per la prima volta dopo tanti anni, quanti? dieci? venti? Ognuno scelga il numero che preferisce, l'idea di una squadra grintosa e determinata in tutti i suoi componenti e per tutti i 95' minuti. Se è evidente che gli esterni privilegiano l'aspetto fisico-atletico difettando ancora sotto il profilo tecnico-tattico (soprattutto i cross) risultano comunque più attenti e concentrati rispetto al passato e questo è già un buon segnale.

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Aggiungerei che finalmente si intuisce che il gruppo si è allenato con la giusta applicazione, la differenza di corsa rispetto al passato è sotto questo profilo macroscopica. La indubbia capacità del tecnico è stata quella di far fare, almeno contro il Sassuolo, ai nostri eroi un tipo di calcio dispendioso e corale, cosa che nel passato era riuscita molto molto raramente. Aggiungerei che, seppur in prestito, abbiamo alcuni calciatori di livello medio-alto e si vede: pensavo a come Verdi con la viola ha perso la palla a metà campo portandola con presunzione a lungo tra i piedi fino a farsela rubare rispetto a Brekalo che ha nella velocità di pensiero ed esecuzione le sue armi migliori. Certamente occorrerà rimanere lucidi nel capire che non tutte le gare offriranno gli spazi concessi dal Sassuolo e che l'assenza dell'ottimo Praet si farà sentire, ma allo stesso tempo che forse potremo vedere un po' di calcio vero, veloce e con qualche giocata di qualità. Ce lo meritiamo tutti quanti dopo l'interminabile buio di questi anni.

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

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