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prima che sia troppo tardy

Dov’è l’amore?

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Torna un nuovo episodio di "Prima che sia troppo Tardy", la rubrica a cura di Enrico Tardy
Enrico Tardy
Enrico Tardy Columnist 

Le quattro pere di San Siro, "caramellate" con un arbitraggio, ad essere magnanimi, molto scadente, rappresentano la seconda logica puntata di quanto assistito nella gara precedente contro il Cagliari. L'aria intorno alla squadra è viziata da scarso entusiasmo, blando desiderio di migliorare, stanchezza emotiva. Dico questo riferendo mie personali sensazioni che ora proverò a giustificare.

Contro il Milan, rosa o non rosa completa, presenti stimoli oltre quelli della gita nella capitale della moda, l'approccio alla gara avrebbe dovuto essere ben differente. Gli anni scorsi, pur afflitti da una sterilità offensiva cronica, avevamo un buon possesso palla, c'era aggressività, vitalità atletica, concentrazione. Oggi ci è rimasta solo la sterilità offensiva. Nella tanto citata stagione scorsa, che, per inciso, sarebbe ora di non menzionare più e guardare avanti, abbiamo, con una base di spirito battagliero, beneficiato dei periodi di grazia, a turno, dei vari Radonjic, Vlasic, Karamoh, Sanabria. Contro il Milan, abbiamo, "prima di tutto" (cit. Luigi Di Maio) smarrito lo spirito. Dunque è logico e corretto discutere le prestazioni dei singoli solo avendo ben chiaro che in assenza di determinazione faremo poca strada. Poca corsa, gente che pensava a sé e non alla squadra, poca collaborazione, combattività inesistente. L'impressione è che l'ambiente squadra abbia meno di una tacca di batteria...

Rifacendomi alla dichiarazioni del mister osservo: Tameze, non si sa bene cosa stia combinando, Radonjic fa l'artista più che l'atleta, Pellegri non riesce a correre per due giorni di seguito, Schuurs, si intuisce ambirebbe a qualcosa di più, Ricci è arrivato in ritardo per la nazionale, Bellanova difensivamente è modesto e non vale Singo ecc. In sintesi, la gioia, l'amore, l'entusiasmo evocati da Juric dove sono finiti?! Nel calcio di oggi, salvo che si tratti di squadre vincenti, è meglio cambiare più che conservare, ovviamente attraverso operazioni ponderate e con alternative pronte. Da noi gli unici nomi pronti erano i calciatori che non avevamo riscattato ed un giovane sinistrato poi approdato altrove... Schuurs dovrebbe essere ceduto, perché una cifra intorno ai 30 milioni è ottima (Belotti docet), l'anno prossimo, avendo mantenuto la squadra, meno che più, allo stesso livello, senza dunque velleità di chissà che tipo, vi è il rischio concreto di perderlo alla metà della cifra. Ricordiamoci sempre che la squadra di Mazzarri passò dai 63 punti in un campionato ad una salvezza disperata l'anno seguente. Tra le altre cose questo campionato sarà molto duro verso il basso, i risultati delle prime giornate non individuano squadre materasso, anzi. Dunque, chiarezza da parte di tutti, chi ha VOGLIA di soffrire, correre, entusiasmo, ambizione, salga a bordo, chi pensa di ciondolare, poltrire, vivacchiare, ciaone...

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimento.

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