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Prima che sia troppo Tardy

Due per tre

tardy
Torna un nuovo appuntamento di "Prima che sia troppo Tardy", la rubrica a cura di Enrico Tardy

Enrico Tardy

Eccoci qui a commentare una brutta gara del nostro torello incagliato nel momento, calcisticamente parlando, più involuto della gestione Juric. Coppa Italia a parte, abbiamo raggranellato due minuscoli punti nelle ultime tre gare contro avversarie modeste e disputando (giocando male o malissimo) due delle suddette gare in casa. Gli infortuni e la mancanza di rotazioni complicano la gestione della situazione certo è, che contro lo Spezia, ma in realtà già contro il Verona, si è visto poco o nulla di un certo calcio proposto in passato. Che succede? Come detto gli uomini contati

sono il primo dato che balza agli occhi, poi vi è un calo di forma di tantissimi calciatori i quali nella maggior parte delle gare propongono la loro peggior versione, poi vi è un mercato bloccato anche solo per l'effettuazione di qualche scambio, e per concludere la situazione contrattuale del tecnico che, non ancora definita, non aiuta a spostare la prospettiva oltre la gara settimanale.

Come uscire da questa fase non è operazione semplice, per iniziare qualsiasi discorso uno sguardo ai numeri può essere di aiuto. Lo scorso anno abbiamo chiuso a 50 punti con 14 sconfitte e 13 vittorie dunque siamo un pochino al di sotto di questa proiezione ma molto prossimi. Obiettivamente la squadra attuale è tecnicamente inferiore, pensare di confermare i risultati recenti non era ed è realistico, poi, visto che il calcio non è scienza, mai dire mai. Ad inizio anno avevamo calcolato la cifra dei gol realizzati dai calciatori ceduti e quella dei loro sostituti e tutti avevamo convenuto che il gol sarebbe stato il problema principale di questo campionato, ma non l'unico (il portiere ad esempio). Sono dalla parte di Juric, il che non significa ritenerlo infallibile od un fenomeno, reputo abbia svolto e stia svolgendo un buon lavoro con la rosa a disposizione. Ecco, il valore dei calciatori a disposizione deve essere il dato di partenza per ogni considerazione, pensiero, incazzatura, critica. Le antipatie o simpatie personali non mi interessano, conta il lavoro ed i risultati, sicuramente recuperare un po' di verve ed aggressività sarà un suo, ma non solo suo, compito.

A tal proposito alcuni calciatori devono darsi una "mossa": chi essere più umile (Vojvoda), chi non ripetere sempre i medesimi errori o giocate velleitarie (Djidji e Radonjic). Ipotizzare acquisti significativi mi pare operazione ardita visto che non sono stati fatti d'estate (casse vuote) ed aggiungo, non io, ma il Presidente: per raggiungere quale particolare obiettivo? Il Torino comprerà calciatori solo dopo aver fatto plusvalenze ed il bilancio con il segno più, penso che dopo 18 anni lo si abbia capito. Ad inizio campionato vista la rosa questi erano gli obiettivi. C'è crudo realismo ed un po' di rassegnazione? Ebbene sì, ma in 48 anni di stadio non ho un gran curriculum: uno scudetto ed una coppa Italia...

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimento.

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