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Elogio della mollezza
Se la lentezza è stata celebrata da Kundera in un suo romanzo, la mollezza è stata personificata dai nostri eroi ieri al Dall'Ara. Ed eccoci qua a commentare un tipo di gara che noi tifosi del Toro abbiamo già visto un numero imprecisato di volte: squadra reduce da due buone prove incapace di proseguire un cammino discreto e addirittura a perdere contro una compagine modesta e neppure molto aggressiva. È stato sufficiente l'ingresso di Orsolini, non Ronaldo, per osservare i nostri eroi liquefarsi senza opporre una qualche minima resistenza. Scarsa determinazione, passaggi regolarmente troppo lunghi o corti o troppo avanti o troppo indietro, alcuni calciatori con lo sguardo assente di un bimbo smarrito al supermercato, altri, i subentrati, chiaramente mal disposti, vedi Radonjic.
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Al tutto si è aggiunto l'infortunio flash di Pellegri che ha fatto scalpore anche perché il sostituto è stato "l'intrecciato" Karamoh, un dinamico giovanotto con fondamentali a dir poco approssimativi (e sono buono). In tutto questo luna park eravamo anche riusciti ad andare in vantaggio grazie al miglior piede per lanci a lunga gittata (scrivo come Fabbri parla di guerra) della squadra, Vanja, che ha ben lanciato il russo, abile a controllare e farsi fare fallo. Per il resto, camomilla e sogni d'oro. Le energie nervose e fisiche spese nelle due gare vincenti contro Udinese e Milan, non hanno consentito ad una compagine del nostro livello di mantenere la concentrazione e l'intensità per una terza gara consecutiva. Diversamente non saremmo dove siamo...
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Ciò che irrita è che perdiamo punti contro squadre veramente scadenti. I numeri dicono che nelle ultime dieci gare abbiamo raccolto dieci punti, uno a partita, dunque abbiamo una proiezione intorno ai 42, 43 punti, che è il nostro valore di quest'anno. Siamo molto discontinui e tecnicamente di una cifra alla soglia della sufficienza, riusciamo in alcune gare a compattarci e strappare qualche buon risultato, ma questo avviene a singhiozzo ed a volte in maniera inattesa; d'altro canto l'organico ha poche alternative all'altezza ed i titolari hanno storie di retroguardia. Guardare certe partite del Toro e come riguardare vecchie puntate di una serie tv che conosciamo a memoria...che fatica!
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimento.
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